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29 marzo 2024

Cronaca

Shoah, la donna trans sopravvissuta a Dachau: "Io sempre discriminata, lì ho visto l'orrore vero"

Il racconto di Lucy Salani: "Ma non riesco a odiare, non sono come loro"

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Lucy Salani

ITALIA - "Io sono già morta a Dachau, tutto quello che ho vissuto dopo è stato un miracolo, anche se per via della mia identità sono stata sempre discriminata. Ho visto l’orrore vero. Non si può dimenticare". Lucy Salani, la donna trans più anziana d’Italia, sopravvissuta al campo di concentramento di Dachau racconta la sua esperienza al quotidiano d’opinione La Ragione-le ali alla libertà, in occasione della Giornata della Memoria. Essere omosessuale in Italia ai tempi del fascismo "significava correre il rischio continuo di essere picchiati e umiliati, come hanno fatto con un mio amico a cui hanno messo il catrame nel sedere. Ma questa virilità ostentata - sottolinea - era tutta una pagliacciata ipocrita, perché alla fine molti di loro volevano venire con noi per poi minacciarci quando erano in gruppo".

Dal fascismo al campo di Dachau, una discesa verso l’inferno. "Il male - spiega Lucy al quotidiano La Ragione - è la discriminazione che genera l’odio. Il male è l’ignoranza che non fa porre le domande al popolo e gli fa credere a una propaganda che genera solo paura e orrore". Nonostante tutto l’orrore visto e vissuto, Lucy Salani non è però mai riuscita a odiare, neppure i propri aguzzini nazisti. "Non riesco a essere come loro. Quando hanno liberato il campo di concentramento di Dachau, qualcuno mi ha proposto di uccidere qualche nazista, qualcuno dei nostri aguzzini. Io non l’ho fatto, non sono come loro".

Ricordare, in fondo, serve a questo. A far capire, nonostante il tempo che passa e passerà. Ricordare, come in queste parole di Lucy , "l’orrore, la disperazione, la fame, l’annientamento, l’umiliazione, la detenzione, il disgusto. Speravo tanto che ci bombardassero, per mettere fine a tutto questo. Appena arrivati ci hanno denudati, pelati e disinfettati, dicevano loro. Disinfettati con la creolina. Un bruciore bestiale! La pelle se ne veniva via il giorno dopo. Se avevi un po’ di carne addosso vivevi, altrimenti partivi già condannato. Quello che ho visto nel campo è stato spaventoso", conclude.
 

 



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