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29 marzo 2024

Conegliano

"Siamo innamorate: ora possiamo sposarci"

Giorgia, Patrizia e una legge che permette loro di coronare un sogno

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

CONEGLIANO - La nuova legge sulle unioni civili ha strappato loro un sorriso: “Ora possiamo sposarci”. Sono contente, anche se non completamente soddisfatte, Giorgia e Patrizia, del decreto approvato lo scorso 11 maggio che regolamenta per la prima volta in Italia le coppie di fatto omosessuali. Giorgia e Patrizia hanno 28 e 26 anni e stanno insieme da tre anni. Sono amanti, amiche, compagne, conviventi. Innamorate e fidanzate. Sì, fidanzate: perché tra i loro progetti che un'unione legale: “Abbiamo sicuramente in progetto di sposarci (unirci civilmente) e vivere a pieno i nostri diritti come famiglia”.

 

Giorgia e Patrizia vivono a Conegliano sono una coppia come tante. Una coppia felice: Giorgia fa il controllore per un’azienda di trasporto e Patrizia lavora come commessa per una multinazionale. Giorgia di Mestre, Patrizia di Cappella Maggiore, si sono incontrate in una discoteca gay di Mestre ed è scoppiata la scintilla.

Una scintilla che si è trasformata in un rapporto vero, reale, stretto e condiviso. In un rapporto che - abbiamo chiesto alle ragazze - è difficile vivere in maniera aperta a Conegliano? Essere lesbiche, nei rapporti con i familiari, gli amici e la città ha mai costituito un problema?

“Le nostre famiglie la vivono molto tranquillamente, all'inizio non è stato subito così, ci sono stati dei problemi ma nulla di insormontabile, forse non se lo aspettavano ma lo hanno accettato e ora l'una fa parte della famiglia dell' altra con annessi pranzi e cene di Natale! I nostri amici non hanno avuto nessun tipo di problema in questo senso, molti sono omosessuali e chi non lo è ci ha conosciute già dichiarate o per storie precedenti o per scelta. Nel lavoro non abbiamo problemi a parlare della nostra storia e della nostra sessualità, siamo due persone adulte e la viviamo in maniera naturale, così facendo è più facile anche per chi ci circonda capirci”.

Quindi Conegliano è pronta…

“Noi giriamo molto l' Italia e l' Europa e abbiamo potuto constatare molte differenze: l’ Italia deve fare ancora molti passi aventi ma siamo sicure che prima o poi verranno fatti perché il mondo sta andando in questa direzione e noi non possiamo fare altro che seguirlo e vedere al di là dei nostri limiti. Una cosa che vorremmo riconoscerci è sicuramente il fatto che noi siamo molto spontanee e viviamo la nostra storia senza tabù né paranoie e quindi molto volte abbiamo ricevuto complimenti e amore da alcune persone, anche semi sconosciute. In questo modo la gente può percepire una famiglia formata da due donne come una cosa normale fatta di quotidianità e amore vero”.

 

Certo, solo chi fa qualcosa si sbagliato deve nascondersi. Mentre Giorgia e Patrizia sanno che il loro amore è genuino, vero, e non solo è da condannare, ma è da ammirare. Da prendere a esempio. Oltre a sposarvi, vi piacerebbe avere dei figli?

“Per ora non è in progetto: siamo troppo giovani”

Cosa pensate del fatto che, gli omosessuali, nonostante il grande passo avanti che è stato fatto non possono ancora adottare bimbi?

“Una famiglia è formata dall' amore ma nonostante siamo due ragazze lesbiche non ci sentiamo di esprimere un pensiero definitivo sulle adozioni gay perché pensiamo che l' Italia non sia pronta. Per quanto riguarda il matrimonio egualitario l'ora è già arrivata (e passata), per quanto riguarda le adozioni non crediamo che la società possa integrarle. All'estero la visione di una famiglia con due mamme o due papà ormai è una cosa inserita e riconosciuta, in Italia abbiamo dovuto lottare solo per avere le unioni civili (senza obbligo di fedeltà) figuriamoci per le adozioni”.

 

Questa legge ha strappato un sorriso a Giorgia e Patrizia, ma la guerra, spiegano le ragazze “non è finita”. “Quello che vorremmo noi, e crediamo tutte le famiglie omosessuali, è il matrimonio egualitario, con i pieni diritti. Sicuramente il decreto legge ci dà già molte cose che prima non avevamo e non potevamo nemmeno sognarci come la pensione di reversibilità e il cognome in comune ma la strada è ancora lunga e ci sono paesi in Europa che sono avanti anni luce rispetto a noi”.

La strada è lunga, il traguardo lontano. Ma - Giorgia e Patrizia non hanno dubbi - il traguardo, tappa dopo tappa, verrà raggiunto.

 


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Stefania De Bastiani

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