Il sindaco chiude la centralina di notte: la società fa ricorsi
Una spinosa questione a Colle Umberto finirà davanti al giudice. Tutto è scaturito dalle proteste dei cittadini per la rumorosità dell'impianto
| Claudia Borsoi |
COLLE UMBERTO – La centralina idroelettrica sul Meschio in località Campion, a San Martino, finisce in tribunale. La IdroMeschio, società titolare dell’impianto, ha deciso di impugnare le ordinanze emesse nel corso del 2020 dal sindaco Sebastiano Coletti. Due i ricorsi depositati, uno in tribunale a Treviso, l’altro al Capo dello Stato.
Nel corso del 2020, il sindaco Sebastiano Coletti tutelando la salute pubblica dei cittadini residenti nei pressi della centralina, che da tempo lamentavano rumori troppo forti provenienti dall’impianto, aveva sospeso la centralina ordinando alla ditta lavori di insonorizzazione. Ciò nonostante, come poi accertato dai vigili, la coclea idraulica aveva continuato a funzionare. Da qui le ordinanze di Coletti di stop in attesa che i proprietari provvedessero ad un adeguamento, con insonorizzazione, della centralina. E queste ordinanze sono state impugnate a fine gennaio in tribunale.
Successivamente, a lavori completati, la centralina ha ripreso a funzionare. Ma Arpav, in sopralluogo per una verifica, aveva accertato sforamenti acustici nelle fasce notturne. Da qui una nuova ordinanza del sindaco che stoppa l’impianto dalle 22 alle 6. E questa ordinanza è ora oggetto di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. In pratica, la IdroMeschio chiede che l’impianto torni a funzionare H24.
«Le verifiche fatte da Arpav sull’impianto hanno rilevato il superamento dei valori soglia notturni – ricorda il sindaco Sebastiano Coletti -. I grafici sono chiari e a tutela della salute pubblica non potevo non sospendere l’impianto in orario notturno. La ditta aveva già eseguito, dopo il primo stop all’impianto, degli interventi di insonorizzazione ed aveva presentato in comune le risultanze, non confermate però dai successivi rilievi dell’Arpav, che hanno evidenziato comunque uno sforamento sonoro in orario notturno».
La ditta ha impugnato l’atto che blocca l’impianto dalle 22 alle 6 ritenendo che non ci siano elementi di legge per imporre tale stop. Non la pensa così il sindaco Coletti: «La tutela della salute pubblica è una delle poche competenze che ancora spetta ad un sindaco. E questo impianto, entrato in funzione nel 2011 senza che per quasi dieci anni fosse comunicata la fine lavori, ha generato situazioni di disagio connesse ai rumori lamentate da chi abita in zona, tanto che più cittadini non riuscivano a dormire di notte. Si mettano dunque in regola e l’ordinanza non servirà più».
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