IL "SISTEMA A28" PRENDE FORMA
Aperta al traffico la bretella di Pianzano, mentre il casello dell'A28 aprirà solo a fine anno
| Claudia Borsoi |
GODEGA DI S. URBANO - Dopo l'apertura della bretella di Caneva (PN), ieri mattina, lunedì, è stata inaugurata anche la variante alla SP 41 di Pianzano, bretella che permetterà finalmente al traffico pesante e commerciale di non attraversare più i centri abitati e metterà in collegamento diretto l'A28 - il casello aprirà però solo a fine anno - alla Pontebbana.
«Grazie alla loro caparbietà e alla loro competenza - ha sottolineato il presidente di Autovie Venete Emilio Terpin riferendosi agli amministratori del territorio - è stato raggiunto un obiettivo importante. Cito un solo esempio ma illuminante - ha detto - gli espropri, da sempre il problema dei problemi quando si tratta di realizzare un'opera pubblica. Grazie a uno specifico accordo condiviso, su circa un centinaio di pratiche non abbiamo avuto nessun contenzioso. Bassissimi - due per l'esattezza su circa 400 pratiche - anche quelli registrati durante l'iter per la A28».
Un momento dei discorsi delle autorità
All'apertura ufficiale della bretella anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, affiancato dall'assessore alla viabilità del Veneto, Renato Chisso, dal sindaco di Godega, Alessandro Bonet, e dal presidente della provincia di Treviso, Leonardo Muraro. Oltre alle autorità politiche e religiose, il Vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo ha benedetto l'opera, anche centinaia di persone, abitanti della zona, che attendevano l'opera da oltre 40 anni, opera che è stata portata a termine in circa due anni con un costo che ha sfiorato i 25 milioni di euro.
La nuova infrastruttura parte da uno svincolo a rotatoria a cinque braccia sulla Pontebbana per connetterla alla variante della provinciale (rami sud e nord), con una viabilità di accesso e servizio sia alla Zona Industriale di Colle Umberto, sia all’area C.i.p.r.a.s. di San Fior. Con questa iniziativa si potrà ora portare a termine il casello autostradale di Godega, rimasto bloccato su richiesta dell’amministrazione comunale per evitare che tutto il traffico autostradale si riversasse nella viabilità locale e urbana.
«L'opera è stata pensata prima che io nascessi, a livello locale l’abbiamo voluta tutti, - ha sottolineato Luca Zaia - abbiamo fatto un accordo che ha permesso di eliminare i contenziosi sugli espropri. Ma per anno ogni tanto da Roma arrivavano troike di funzionari per dirci ogni volta cosa fare, come fare, dove modificare, cosa aggiustare: questa strada è costata probabilmente più di trasferte e di progetti che di lavoro. Dedicheremo l'A28 - ha anticipato Zaia - a tutte le vittime della strada della provincia di Treviso, che hanno pagato un tributo altissimo alla mancanza e ai ritardi nella realizzazione delle infrastrutture che servono al territorio».
Zaia ha avuto parole anche per chi nel corso di questi anni non ha creduto in quest'opera, levandosi un sassolino dalle scarpe. «Oggi vedo centinaia di concittadini di Godega, li saluto e li ringrazio per essere qui con noi a festeggiare quest'opera, anche se forse dovremmo solo scusarci con loro, sia pure per delle colpe che non abbiamo. Non vedo infatti nessuno di quelli che dicevano che mai questa strada sarebbe portata a termine. Mi chiedo dove sono. Mi sarei aspettato che venissero qui a chiedere loro scusa a cittadini, che hanno aspettato anni per avere questa strada. Bé, eccoci qui, ad aprirla al traffico».
«Noi per quella gente siamo i devastatori - ha aggiunto Zaia - mentre avevamo una sola preoccupazione: realizzare le opere che servono per far muovere meglio le persone in sicurezza. A causa del mancato completamento dell'A28 - ha ricordato - sono morte troppe persone sulla Pontebbana, che registra 7,29 incidenti al chilometro l'anno. La più grande offesa che certa gente ha fatto a tutti noi è stata quella di aver sostenuto pubblicamente che raccontavamo le bugie».
Il taglio del nastro della bretella di Pianzano
«Questa opera, come tutte le infrastrutture strategiche – ha affermato il sindaco Bonet – migliorerà la qualità della vita della comunità, offrendo servizio e opportunità al tessuto produttivo». «E’ uno dei tanti interventi infrastrutturali in corso o in fase di avvio nel trevigiano – ha detto dal canto suo Muraro – con i quali vogliamo migliorare la mobilità e rendere più sicure le nostre strade».
«Se c'é soddisfazione per aver rispettato gli impegni assunti con i cittadini, rimane - sottolinea l'assessore regionale Chisso - l'amarezza per i tempi della burocrazia occorsi per realizzare l'opera, che sono da terzo mondo o peggio».