Smartest di Castelfranco, i lavoratori chiedono un tavolo di confronto
Sciopero e presidio Fiom Cgil Treviso oggi in azienda
CASTELFRANCO – Oggi alla Smartest di Castelfranco Veneto i lavoratori hanno aderito allo sciopero e al presidio indetto dalla Fiom Cgil Treviso, allo scopo di chiedere un tavolo di confronto. Questa per l’azienda è una fase di transizione societaria e il personale reputa importante che si arrivi a discutere della possibilità di un accordo sul PDR 2023. “In un incontro avvenuto l’11 luglio l’amministrazione aveva avanzato la possibilità di rinnovo del PDR proponendo condizioni inammissibili per i lavoratori, come l’innalzamento spropositato degli indicatori di risultati: cosa assolutamente difforme a ciò che sta succedendo nel territorio, dove a fronte di un mercato incontrollabile sono stati aumentati i range di raggiungibilità – spiega Francesca Cagnola di Fiom Cgil Treviso - Condizioni inaccettabili dunque, a maggior ragione se la giustificazione da parte aziendale sulla mancata sostenibilità dal punto di vista economico, indica l’aumento previsto dal contratto nazionale. La trattativa dunque, ad oggi, è di fatto bloccata dopo sette mesi di contrattazione.
Alla nuova proprietà che fa capo al gruppo MINSAIT chiediamo dunque il miglioramento delle condizioni salariali, ricordando che le retribuzioni sono ferme ai minimi del contratto nazionale. La richiesta di una “salary review” risale ancora al 2018, gli inquadramenti sono tutti ai livelli più bassi e non sono mai stati aggiornati, mansioni da “operai” non rispecchiano poi le attività svolte in azienda, composta da un organico prettamente impiegatizio, oltre a non valorizzare il reale know-how di una realtà che solo a Castelfranco Veneto conta oltre 140 dipendenti – chiude la Cagnola - Una situazione che ha messo in allarme la Fiom Cgil Treviso e le rappresentanti sindacali aziendali, considerando che in Smartest srl è presente il 90% di personale femminile e under 40, una fascia di popolazione che, come ben noto, risente maggiormente del divario retributivo e ha più difficoltà a ricollocarsi nel mondo del lavoro”.
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