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16 febbraio 2025

Treviso

Smog e aria irrespirabile: Treviso tra le città più inquinate d'Italia

Secondo il report di Legambiente ci sono ben sei città della nostra regione nella morsa dello smog

| Isabella Loschi |

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Smog e aria irrespirabile: Treviso tra le città più inquinate d'Italia

TREVISO - Smog e aria irrespirabile. Treviso è al 13esimo posto in Italia, quarta in Veneto, tra le città più inquinate d’Italia con 53 giorni di sforamenti di Pm10 sui 365 del 2024. Lo scorso anno era al terzo posto con 63 sforamenti. Ricordiamo che i limiti normativi per lo sforamento del Pm10 sono 35 giorni all'anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo. Peggio di noi Frosinone (al primo posto), Milano (seconda) e Verona al terzo posto. Seguono Vicenza, Padova e Venezia. Nelle prime 13 città d’Italia, ben sei sono della nostra Regione. Tutti i capoluoghi di provincia escluso Belluno. A dirlo è il report “Mal’Aria di Città 2025” pubblicato da Legambiente.

Nell’anno solare 2024 sono stati 25 i capoluoghi di provincia, con ben 50 centraline di monitoraggio della qualità dell’aria definite di traffico o di fondo urbano, a superare il limite giornaliero di 35 giorni con una con una concentrazione media giornaliera superiore a 50 microgrammi per metro cubo (µg/mc).

Nel corso del 2024 la centralina di rilevazione della qualità dell’aria di via Lancieri ha superato i limiti di legge per 53 giorni, mentre quella in strada Sant’Agnese per 46. Sarà necessaria una riduzione del 31% per attestarsi sotto i limiti massimi proposti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria (AAQD) che entreranno in vigore dal 2030 (20 microgrammi per metro cubo).

“Con soli cinque anni davanti a noi per adeguarci ai nuovi limiti europei al 2030, dobbiamo accelerare drasticamente il passo - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - È una corsa contro il tempo che deve partire dalle città ma richiede il coinvolgimento di Regioni e governo. Servono azioni strutturali non più rimandabili: dalla mobilità, con un trasporto pubblico locale efficiente e che punti drasticamente sull’elettrico e più spazio per pedoni e ciclisti, alla riqualificazione energetica degli edifici, fino alla riduzione delle emissioni del settore agricolo e zootecnico, particolarmente critico nel bacino padano. Le misure da adottare sono chiare e le tecnologie pronte: quello che manca è il coraggio di fare scelte incisive per la salute dei cittadini e la vivibilità delle nostre città”.


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