Sostenibilità a misura di impresa: 20 aziende artigiane raccolgono la sfida
Il progetto di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari
| Isabella Loschi |

TREVISO - Sostenibilità come opportunità di crescita. Lo hanno sperimentato le venti micro e piccole imprese artigiane di diversi settori produttivi, dalla moda alla metalmeccanica, coinvolte nel progetto “Misurare, praticare e comunicare la sostenibilità”, promosso da Confartigianato Imprese Marca Trevigiana in collaborazione con la Fondazione Ca’ Foscari. "Ne è emersa la propensione delle micro e piccole imprese ad avviare percorsi volontari di sostenibilità”, sottolinea il vicepresidente Loris Balliana, “dimostrata dall’adesione di aziende appartenenti a settori produttivi differenti: metalmeccanica, moda, Itc e alimentare”. Un progetto cadenzato in fasi, centrato soprattutto su laboratori e spazi di confronto, che ha riservato più di una sorpresa, come sarà testimoniato dagli artigiani Michele Caoduro di MT Camini e Mario Baggio della Sagotec nell’incontro del 19 febbraio alle 18.30 nella sede di Confartigianato in piazza delle Istituzioni a Treviso.
Il punto di partenza è stata l’analisi della strategia aziendale rispetto alla sostenibilità, il valore del saper comunicare i propri punti di forza e la presa di coscienza degli impatti che l’azienda ha su dipendenti, investitori, consumatori e ambiente. Ne è scaturito, per ciascuna realtà, l’identikit del proprio consumatore futuro, proiettato su un arco temporale di tre-cinque anni. “Non si è trattato di un esercizio teorico - spiega Loris Balliana - ma di uno strumento concreto, immediatamente utilizzabile dall’impresa, per ottimizzare i prodotti, rendere più efficienti i processi aziendali e meglio definire i propri target di mercato. Gli imprenditori artigiani sono stati così aiutati a focalizzare i vincoli considerandoli in chiave di opportunità di crescita. Da qui l’esigenza dell’associazione di continuare a fornire percorsi di consulenza personalizzati e di allargare la platea delle imprese coinvolte”.
Il progetto ha toccato i diversi ambiti della sostenibilità, dall’impronta di carbonio al ciclo di vita dei prodotti e dei servizi, dalla responsabilità sociale a una visione globale della propria strategia d’impresa, dal piano dei conti alla reportistica. Il tutto coordinato sulle tre domande chiave: cosa cambiare, in cosa cambiare e come cambiare?. "Il radicamento dell’artigiano nella propria comunità favorisce la sensibilità verso la sostenibilità - conclude il vicepresidente - Non a caso il risultato più importante del progetto sono state le possibili traiettorie evolutive in termini di riposizionamento sul mercato e di diversificazione in risposta a un modello di business sostenibile. Si tratta di una sfida che mette in gioco la competitività del “sistema territorio” della Marca in vista delle sempre più intense turbolenze dei mercati, locali e internazionali”.
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