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29 marzo 2024

Nord-Est

Spara alla moglie con il fucile da caccia

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Spara alla moglie con il fucile da caccia

VENEZIA - Ha imbracciato il fucile da caccia e ha sparato alla moglie, per poi chiamare i carabinieri. E' accaduto stamane a Cinto Caomaggiore: Antenore Maculan, 81enne, che per cause al vaglio dei militari, ha ferito gravemente la moglie, Giuliana Barolo, di 73 anni, colpendola al basso ventre. La donna è stata trasportata in elisoccorso all'ospedale all'Angelo di Mestre dove si trova ricoverata in gravi condizioni. Sul posto i carabinieri del comando provinciale per i rilievi del caso mentre l'uomo è stato portato in caserma dove in queste ore è sentito dai militari.

 

Pare che l'uomo, molto noto in città per aver gestito per anni un locale pubblico, abbia agito al culmine di un dissidio familiare. Imbracciato il fucile - che deteneva regolarmente, in passato era stato un cacciatore -, l'aggressore sarebbe entrato in bagno e avrebbe sparato alla moglie. Sul posto è giunto anche il magistrato della Procura di Pordenone, competente territorialmente nel mandamento di Portogruaro.

 

Maculan è stato arrestato e portato in carcere con l'accusa di tentativo di omicidio. La misura restrittiva - si è appreso da fonti investigative - è stata adottata anche per questioni di salvaguardia dello stesso aggressore, che viene così posto in condizioni di non nuocere a se stesso. Durante l'udienza di convalida dell'arresto, prevista nei prossimi giorni, verranno comunque valutate misure meno afflittive, anche in relazione all'età avanzata dell'imputato. Quanto alla ragione del gesto, secondo i Carabinieri della Compagnia di Portogruaro (Venezia), coordinati dal capitano Michele Laghi, all'origine dello sparo ci sarebbero dissidi famigliari, acuiti da una delicata fase di appannamento che stava interessando l'anziano. Dall'ospedale di Mestre, dove si trova ricoverata nel reparto di Rianimazione, giungono notizie confortanti sulle condizioni della moglie: il quadro clinico è stabile e, seppur ancora grave, i sanitari la ritengono fuori pericolo, nonostante la prognosi resti riservata. L'inchiesta è stata affidata al sostituto procuratore di Pordenone, Marco Brusegan.

 



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