SPESE DENTISTICHE, SOSTENERE CHI PERDE IL LAVORO
Lo chiede la Cgil regionale e spiega che a Treviso, anche prima della crisi, il 20% delle famiglie rinunciava alle cure
| Laura Tuveri |
Venezia/Treviso - Tempi di crisi, tempi duri per chi perde il posto di lavoro o percepisce la cassa integrazione. Difficile anche potersi permettere le cure dentistiche. Per questo Dentalcoop, cooperativa di cure odontoiatriche, convenzionata con la Cgil regionale e che ha una sede anche a Treviso che promette di sostenere chi ha bisogno. “E per chi ha un prestito in corso – afferma la segreteria della Cgil regionale - e perde il reddito va favorita la rinegoziazione della rata”.
Per dar sostegno alle perone che si trovano in difficoltà il sindacata ha sollecitato i partner finanziari convenzionati, Veneto Banca ed Agos, ad avere “un atteggiamento di cautela ma di disponibilità ragionevole nei confronti delle situazioni di difficoltà, ricevendo un riscontro incoraggiante”. Giovanni Speranza, membro della segretaria regionale dello Spi-Cgil, teme che la stretta creditizia ai danni dei cassaintegrati come dei licenziati, possa mandare in fumo, per le famiglie in difficoltà economica, la possibilità di pagare le prestazioni mediche dentistiche con la dilazione attraverso il finanziamento.
“I prezzi della cooperativa sono già oggi più bassi rispetto al mercato mediamente del 35%, garantendo elevate qualità e professionalità - ha spiegato Speranza – ma è chiaro che, nel caso di interventi importanti, vi possono essere situazioni in cui sia praticamente impossibile pagare in una, due o tre soluzioni, come avviene nella norma. Per questo esiste la possibilità di accedere a formule di credito al consumo, attraverso strutture convenzionate con la Cgil veneta.
L’allarme relativo alla situazione in provincia di Treviso, ma generalizzata oramai a tutta la Regione, per cui ai cassintegrati può essere precluso l’accesso a queste forme di credito, ci ha spinto a verificare subito la situazione, per trovare una soluzione. Sarebbe un controsenso sostenere forme di assistenza medica private con tariffe agevolate per aiutare le fasce della popolazione a basso reddito e poi vedersi chiudere la saracinesca in faccia dalle “difficoltà per la crisi” per chi ha più bisogno.
Speranza fa presente che già prima dell’attuale pesante fase economica, il 20% della popolazione trevigiana si auto-escludeva dalla pratica dentistica a causa degli alti costi, con conseguenze gravi sul piano della salute”. “Istituti di credito e finanziaria – ha puntualizzato Speranza – hanno evidenziato la diversità delle situazioni da gestire, ad esempio tra coloro che hanno un finanziamento in corso, per i quali si deve pensare alla rinegoziazione rispetto alla sostenibilità della rata sulla base delle mutate condizioni economiche, e coloro che invece hanno perso l’occupazione o si trovano in cassa integrazione e chiedono un nuovo finanziamento. Ma l’impegno preso è quello di valutare con attenzione, personalizzazione e disponibilità le diverse condizioni, con l’obiettivo di favorire il maggior numero possibile di utenti”.