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29 marzo 2024

Cronaca

Stop a smartphone per i più piccoli e multa fino a 1500 euro per i genitori: la proposta di legge

L'obiettivo è disciplinare l'impiego dei dispositivi digitali con onde a radiofrequenza da parte degli under 12 e vietarne l'uso nelle scuole

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Stop a smartphone per i più piccoli e multa fino a 1500 euro per i genitori: la proposta di legge

ITALIA - Regolamentare l'uso di smartphone e tablet per tutelare i minori dalle insidie e dai rischi collegati a un uso massivo di questi dispositivi. È questo, in breve, quanto prevede la proposta di legge N. 2949 d'iniziativa, tra gli altri, dell'ex ministro Fioramonti, presentata il 15 marzo 2021 e poi assegnata alla IX Commissione Trasporti della Camera in sede Referente il 29 aprile 2021. A controllare che gli under 12 non violino le regole devono essere i genitori, che rischiano fino a 1.500 euro di multa. Il testo, si legge su studiocataldi.it, prende spunto dalle ricerche di eminenti studiosi e diverse associazioni che hanno riscontrato una serie di effetti negativi (comprese patologie fisiche e psichiche) nei bambini e negli adolescenti a causa dell'uso continuato (rectius, "abuso") dei cosiddetti "smartphone", ovvero telefoni cellulari e altri apparecchi radiomobili. Non si tratterebbe unicamente di potenziali problemi di salute, ma anche di questioni educative e di sviluppo psichico.

 

Un'allarme lanciato in più occasioni anche nel nostro Paese (in particolar modo dai medici della Società italiana di pediatria preventiva e sociale), in quanto l'Italia è prima in Europa per l'uso di telefoni cellulari e per la diminuzione dell'età media dei loro possessori. Nella proposta di legge si prevede un divieto assoluto nei primi tre anni di vita, mentre dai 4 ai 6 anni sarebbe consentito far avvicinare gradualmente il minore alla tecnologia per non più di un'ora al giorno, per poi passare a tre ore giornaliere nella fascia di età compresa tra 6 e 8 anni. Dai 9 ai 12 anni di età, invece, la fruizione dei media device sarebbe limitata a quattro ore giornaliere, sempre sotto la supervisione dei genitori (o di chi ne fa le veci) e con l'assoluto divieto di utilizzo autonomo. Nell'esclusivo interesse dei minori, si dispone che responsabili dell'osservanza delle disposizioni illustrate siano i genitori (o chi ne fa le veci): nei confronti di coloro che consentiranno ai propri figli non ancora dodicenni di navigare on line e di utilizzare smartphone, tablet e qualsiasi altro dispositivo digitale senza accompagnamento e presidio educativo si prevedono sanzioni pecuniarie (ammenda) da a un minimo di 300 euro a un massimo di 1.500 euro.

 

E mentre altri Paesi hanno adottato misure o presentato riforme di legge per limitare in vario modo l'uso degli smartphone nei più giovani, anche i deputati italiani hanno ritenuto indispensabile intervenire, come si legge nella relazione introduttiva, "prima che tale situazione sfugga ad ogni controllo, prevedendo adeguate disposizioni per tutelare soprattutto chi vede in un telefono cellulare un innocuo strumento di svago e divertimento". La proposta di legge "non vuole essere una crociata contro la tecnologia", soprattutto in virtù degli impatti positivi che in determinate situazioni questa può avere sull'apprendimento in età prescolare, a patto però "che vi sia il costante affiancamento dei genitori, ai quali spetta sempre e comunque di vigilare e di dare il buon esempio". La relazione introduttiva menziona anche i generali rischi determinati dall'accesso dei minori alla rete, soggetti giovani e vulnerabili, con conseguenza spesso drammatiche, come dimostrano i casi balzati alle cronache di vittime giovanissime di alcune "sfide estreme" che si sono diffuse sui social. Da qui la necessitò di sviluppare una "consapevolezza digitale" che possa far comprendere il limite da non oltrepassare.

 

La proposta di legge

La proposta di legge, che ha dunque come finalità quella di "tutelare non solo la salute, ma soprattutto la crescita psicofisica dei bambini invocando il principio di precauzione", si compone di 8 articoli e propone di introdurre nel nostro ordinamento il divieto dell'utilizzo di smartphone, tablet e qualsiasi altro dispositivo digitale in base all'età dei minori. Si prevede un divieto assoluto nei primi tre anni di vita, mentre dai 4 ai 6 anni sarebbe consentito far avvicinare gradualmente il minore alla tecnologia per non più di un'ora al giorno, per poi passare a tre ore giornaliere nella fascia di età compresa tra 6 e 8 anni. Dai 9 ai 12 anni di età, invece, la fruizione dei media device sarebbe limitata a quattro ore giornaliere, sempre sotto la supervisione dei genitori (o di chi ne fa le veci) e con l'assoluto divieto di utilizzo autonomo. I divieti riguardano l'uso dei dispositivi digitali funzionanti tramite onde a radiofrequenza, ovvero "qualsiasi apparecchiatura elettronica palmare dotata di schermo tattile ad alta risoluzione che consente, oltre alla telefonia mobile, l'uso di servizi di calcolo, di memoria e di connessione alla rete internet, nonché di riproduzione di brani musicali e di produzione di fotografie e di video". Nell'esclusivo interesse dei minori, si dispone che responsabili dell'osservanza delle disposizioni illustrate siano i genitori (o chi ne fa le veci): nei confronti di coloro che consentiranno ai propri figli non ancora dodicenni di navigare on line e di utilizzare smartphone, tablet e qualsiasi altro dispositivo digitale senza accompagnamento e presidio educativo si prevedono sanzioni pecuniarie (ammenda) da a un minimo di 300 euro a un massimo di 1.500 euro. Ancora, si prevede un generale dovere di segnalazione all'autorità giudiziaria qualora si venga a conoscenza dell'inosservanza delle disposizioni. Attraverso un articolo aggiuntivo al capo VI del titolo VII della parte II del testo unico di cui al d.lgs. n. 297/1994 la proposta di legge mira anche a introdurre un divieto di utilizzo di telefoni mobili e di altri dispositivi di comunicazione elettronica da parte degli alunni all'interno delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado e negli altri luoghi in cui si svolge l'attività didattica. Il divieto non si applicherebbe in caso di utilizzo dei dispositivi consentito agli alunni disabili nel rispetto della normativa vigente.

 


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