STRADE DISSESTATE: «PER ORA SOLO RATTOPPI»
Il patto di stabilità frena gli interventi. Per Serravalle porfido a nuovo a febbraio
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO - Il nuovo anno porterà anche la sistemazione del porfido di via Martiri della Libertà, a Serravalle.
«Eravamo già pronti per l'intervento a dicembre - spiega l'assessore ai lavori Pubblici, Bruno Fasan -, ma in accordo con i commercianti del centro storico abbiamo deciso di rinviare i lavori a febbraio». Dunque, fra due mesi, il manto stradale a sanpietrini della via cuore di Serravalle verrà sistemato: gli avvallamenti sulla sede stradale, creatisi negli anni con il passaggio di auto e autobus o, come era stato da più voci sottolineato, dovuti da una posa non corretta del porfido, saranno livellati. Un'operazione, questa, che costerà alle casse comunali circa 20 mila euro.
E per le altre strade dissestate della città, cosa sarà fatto? «Per ora solo rattoppi» annuncia l'assessore Fasan, consapevole della situazione in cui versano molte vie, come l'asse Galilei-Nanetti il cui progetto esecutivo di sistemazione è pronto, ma a mancare sono i soldi, o meglio «i soldi ci sarebbero - precisa Fasan - solo che è il patto di stabilità a vincolarci».
La realizzazione di molti degli interventi di asfaltatura inseriti nel piano opere pubbliche triennale prevede, infatti, il finanziamento con mutui o con i proventi delle alienazioni.
Via Galilei - incrocio con via Diaz
«Nel 2010 - ha ricordato Fasan - l'ufficio strade ha effettuato una miriade di piccoli interventi volti a migliorare la sicurezza stradale in punti strategici della città, come la rotonda davanti al V Corpo d'Armata, il dosso di via Cosmo a Ceneda o la curva di via Casoni a Serravalle».
A gravare sul bilancio 2011 delle Opere Pubbliche saranno anche gli eventi calamitosi a cui neanche il territorio di Vittorio Veneto si è sottratto in questi ultimi mesi. «Gli eventi calamitosi - chiude Fasan - hanno modificato la tipologia di interventi: per il prossimo anno saranno 2 i milioni di euro necessari per gli interventi dovuti al dissesto idro-geologico e lo stato ci chiede che anche questi rientrino nel patto di stabilità».