VITTORIO VENETO - "Siamo stipati come sardine! Il viaggio è quasi un inferno soprattutto per gli studenti che dall'Alpago scendono verso il Vittoriese e il Coneglianese. Ne va della sicurezza dei pendolari, alcuni dei quali sono bambini o ragazzini delle medie". Inizia la scuola, iniziano i problemi (di trasporto). E le lamentele.

A sbottare per il disagio con cui pare si viaggi sulle corriere DolomitiBus del mattino e del primo pomeriggio è l'insegnante Bianca Coppola che risiedendo a Belluno, ma insegnando all'Alberghiero "Beltrame" di Vittorio Veneto da anni compie il tragitto casa-scuola coi mezzi pubblici. E da anni registra una contrazione e un impoverimento del servizio. A scapito dei viaggiatori. "Dopo aver utilizzato per anni il treno - spiega la professoressa Coppola - ho dovuto optare per la corriera. L'unico treno che da Belluno mi farebbe arrivare in tempo utile a scuola parte infatti dalla stazione alle 6,10, due ore prima del suono della campanella. La corriera parte mezzora dopo: alle 6.47. Fino a due anni fa arrivava direttamente a Vittorio Veneto, ma poi c'è stata la "sorpresa".

DolomitiBus ha deciso di sopprimere la corsa dedicata che collegava l'Alpago al Vittoriese e allungare un po' il tragitto. Così all'altezza della località La Secca, la corriera di Belluno sale verso l'Alpago e raccoglie i pendolari - per lo più giovani studenti - di quella zona. Morale? La corriera del mattino è una scatola di sardine: la maggior parte dei ragazzi sono costretti a viaggiare in piedi, sballottandosi l'un l'altro. Alla faccia della sicurezza, glissando sulla "comodità". "Eppure - aggiunge Coppola - non è che il biglietto sia a costo zero: da Belluno a Vittorio Veneto spendo 56 euro di abbonamento mensile".

Per tentare di intervenire sul disagio del trasporto, i pendolari che utilizzano i mezzi extraurbani DolomitiBus hanno avviato una raccolta-firme da far pervenire all'azienda.