Sulla Marmolada recuperato il decimo corpo
L'esperto: "Non ci sono movimenti anomali nel ghiacciaio"
CANAZEI (TRENTO) - I soccorritori hanno recuperato altri resti delle vittime sotto la frana della Marmolada. A quanto risulta, apparterrebbero ad una decima vittima. Il bilancio è quindi di 10 vittime ed ancora un disperso.
I soccorritori sono a lavoro, dall'alba, quando le temperature basse aumentano la sicurezza: un'operazione pericolosa a causa del rischio di nuovi distacchi. Se finora si era proceduto utilizzando i droni, oggi 14 operatori interforze, comprese due unità cinofile, perlustrano da vicino l'ammasso di detriti.
Un'area vasta, quello del fronte della slavina, che vede impegnati i soccorritori nella parte più bassa, quella meno pericolosa e col maggior accumulo, e che consente, se scattassero gli allarmi messi per rilevare ogni movimento della montagna, di avere fino a 60 secondi per mettersi a riparo da nuovi cedimenti. Un elicottero accompagna in quota gli operatori che vengono calati e si muovono restando imbragati col verricello al velivolo in aria. Un accorgimento che aggiunge sicurezza se fosse necessario evacuare immediatamente la zona.
Non viene interrotta la ricerca con i droni perché il ritrovamento, ieri, di altri due corpi dimostra quanto sia ancora efficace. L'elenco delle vittime è salito a 9, certa l'identità di quattro vittime (Paolo Dani, Filippo Bari, Davide Carollo e Liliana Bertoldo) a cui si devono aggiungere due escursionisti della Repubblica Ceca. Tre i corpi ancora senza nome e ufficialmente cinque i dispersi (Emanuela e Piran e Gianmarco Gallina, Davide Miotti e Erica Campagnaro, Nicolò Zavatta di 22 anni) dato che non c'è ancora la certezza che i corpi ritrovati siano di qualcuno di loro. Sette i feriti ricoverati a Trento e in altri ospedali.
"Abbiamo fatto un riepilogo della tragica situazione. Rispetto ai numeri di ieri la novità è che due persone sono state riconosciute, due cittadini della Repubblica Ceca. Sei al momento le vittime riconosciute. I quattro di ieri più i due riconosciuti questa mattina dai famigliari, che si sono recati dove ci sono le salme ed è stato eseguito il riconoscimento". Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, durante il punto stampa a Canazei con il governatore del Veneto, Luca Zaia.
L'ESPERTO
"Da quando abbiamo istallato le strumentazioni di controllo del ghiacciaio non abbiamo visto movimenti anomali. Si vede il normale movimento del ghiacciaio, ma nella zona del distacco dove si è creata la scarpata e dove ci sono le crepacciature non si osservano movimenti né graduali né a scatti. Stiamo aspettando perché prima o poi qualcosa si muoverà: la parte che si è distaccata, con quella pendenze, è destinata a trovare una sua regolarità, ma non si può dire se avverrà nei prossimi giorni o nell'arco di anni". Lo ha detto all'ANSA il professor Nicola Casagli, dell'Università di Firenze, che sta monitorando i dati forniti dagli interferometri e dal radar doppler installati in quota. Il monitoraggio proseguirà almeno fino a settembre. "Gli strumenti ci permetteranno di fare delle previsioni, e penso che i dati serviranno anche a capire cosa è successo", ha aggiunto Casagli.
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