Sventano all'ultimo secondo la truffa da un milione di euro all'azienda. Un caso anche a Godega
Bloccata per un soffio l'erogazione di denaro verso un conto corrente estero
VERONA-GODEGA - La polizia Postale di Verona ha sventato una truffa da un milione di euro, attraverso la rete, a un'azienda veronese dopo la denuncia dell'ad della società.
Secondo quanto si è appreso i truffatori si erano inseriti nell'organigramma della società e spacciandosi per l'amministratore delegato hanno inviato all'ufficio contabile la richiesta di pagamento di una fattura da un milione di euro verso un conto corrente estero e diverso da quelli verso i quali si operava solitamente.
Lo staff dell'ufficio contabile della società era infatti convinto di parlare con l'ad, ma, a una verifica, quest'ultimo ha negato qualsiasi intervento e si è rivolto alla polizia Postale che ha così attivato, tramite il Servizio centrale, i canali internazionali di cooperazione di polizia attraverso l'Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia riuscendo a bloccare la transazione e restituendo l'ingente somma di denaro prima dell'effettivo trasferimento verso conti esteri. Questo tipo di truffa, nella quale emerge il ruolo dell'ad, è tra gli attacchi informatici più pericolosi per le imprese, che possono procurare danni non solo economici ma anche reputazionali nei confronti delle società e dei dirigenti coinvolti. Nell'ultimo periodo sono stati vari i casi nel Veneto, ultima un'azienda Godega di Sant'Urbano (Treviso) già colpita nei mesi scorsi.
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