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28 marzo 2024

Castelfranco

Tappa a Castelfranco per le inossidabili auto d'epoca pre-1905

Si è svolta oggi la seconda edizione della manifestazione “Prova di resistenza Province Venete”, riservata a vetture costruite 120 anni fa.

| Leonardo Sernagiotto |

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| Leonardo Sernagiotto |

Auto storiche a Castelfranco

CASTELFRANCO - Lo scoppiettio di antichi motori, le nuvole di fumo di scarico, il suono trombe e trombette. Ha fatto una breve tappa anche a Castelfranco la seconda edizione della manifestazione “Prova di resistenza Province Venete”, riservate a vetture realizzate prima del 1905.

Automobili” di oltre un secolo, dunque, costruite quando in Russia governava ancora lo zar o quando Trento e Trieste erano ancora austriache, che si sono cimentate in un percorso a circuito con partenza da Romano d’Ezzelino, sede del Museo dell’Automobile “Bonfanti-Vimar”, tra i migliori istituti di conservazione in Europa legati alla motorizzazione. L’evento è stato organizzato da C.V.A.E Circolo Veneto Automoto d'epoca “Giannino Marzotto”, nella persona di Umberto Voltolin, presidente del Muso “Bonfanti-Vimar”, e ha visto l’adesione di oltre quindici partecipanti, alcuni anche dall’estero (alcune auto mostravano targhe austriache e tedesche).

L’evento odierno ha tutto il sapore di una rievocazione storica: correva infatti il 1899 quando i primi automobilisti veneti diedero vita ad una vera e propria competizione che, percorrendo le migliori strade dell'epoca, doveva congiungere le provincie di Padova, Vicenza e Treviso attraverso un grande anello di 172 km.

Limitato il percorso storico da 172 a circa 80 chilometri ma mantenendo il passaggio attraverso le tre provincie, dopo la partenza da Romano d’Ezzelino il gruppo di vetture si è diretta verso Villa Albrizzi-Marini a San Zenone degli Ezzelini, giungendo a Castelfranco dopo le soste a Loria e Castello di Godego. Nella città del Giorgione, le auto si sono “riposate” presso i giardini del castello, lungo via XXIX aprile, tra la curiosità e lo stupore dei passanti, pronti a immortalare col proprio smartphone il singolare carosello.

Pur con qualche acciacco dovuta all’età delle vetture, alcune delle quali fatte ripartire con una spinta, la colonna ha lasciato alle sue spalle la Torre dell’orologio e le mura del castello per dirigersi in direzione Cittadella, prima di passare per Nove e infine concludere il percorso in piazza della Libertà a Bassano del Grappa, per un brindisi finale sull’appena restaurato Ponte degli Alpini.

 


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Leonardo Sernagiotto

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