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24 aprile 2024

Vittorio Veneto

"TE LA RICORDI LA CARTA?" ECCO LA SCUOLA DIGITALE

Profumo infoma(tizza). Alunni e insegnati ascoltano, e non vedono

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

VITTORIO VENETO - Ci sono scuole senza mura, come le medie di Cordignano, scuole senza preside, come l’Itis Galilei di Conegliano, scuole senza palestra e scuole senza carta igenica. Ma ciò che da quest’anno non può mancare negli istituti, sono i tablet. Tutto verrà digitalizzato e la carta, molto presto, sarà un lontano ricordo.

Queste, le notizie freschissime dal ministero dell’Istruzione. Profumo assicura: digitalizzazione e risparmi. Le iscrizioni si faranno esclusivamente on line e i registri diventeranno elettronici. Le presenze verranno rilevate in automatico. I voti saranno digitalizzati. Insomma, quella presentata ieri dal ministro dell’istruzione è una scuola tutta digitale. Facile e economica. Una scuola che – parola di ministro – farà risparmiare allo Stato 30 milioni di euro.

In ogni aula di medie e superiori ci sarà un computer collegato a internet, ha promesso Profumo. E, in quattro regioni del sud (Calabria, Sicilia, Puglia e Campania) ogni professore riceverà un tablet. Nel resto dell’Italia, i docenti, i tablet se li dovranno comprare. Ma, a quanto pare, non solo quelli.

“Mentre Profumo parla di iPad, in Molise, a Campobasso, hanno dovuto chiudere tutte le scuole. Non è meglio pensare alla sicurezza, prima che alla digitalizzazione?”. Secondo Omar Lapecia Bis, insegnante dell’ Istituto alberghiero Beltrame di Vittorio Veneto e membro del Consiglio Provinciale Flc Cgil, sono altre le priorità da affrontare per sanare il sistema scolastico. “Oltre alla sicurezza, c’è la questione del sovraffollamento delle aule. Abbiamo classi da 28, 29 studenti, che rendono impossibile la personalizzazione del percorso scolastico. E a risentire di questa situazione, è la qualità dell’insegnamento”.

Quindi, inutile digitalizzare? “Credo che l’informatizzazione sia utile, se ben proposta” sostiene Lapecia Bis “Ma come è vero che la digitalizzazione aiuta, è anche vero che le famiglie sono sempre più in difficoltà, economicamente. Come si può chiedere ai genitori di comprare tablet, computer, libri di testo digitali, non riciclabili, che vengono aggiornati ogni anno? Lo stesso vale per gli insegnanti. Certo, i registri elettronici possono essere una soluzione interessante ma, in questo momento, non è fattibile. Noi siamo 100 insegnanti, e abbiamo a disposizione 4 postazioni di computer. Questo significa che ogni insegnante dovrebbe munirsi di tablet o computer portatile, e avere una chiavetta per il collegamento internet, dato che a scuola il collegamento wi fi non esiste. E, per via di “onde inquinanti” non sembra ci sia l’intenzione di attivarlo”.

Profumo ha dichiarato che queste innovazioni, che lui ritiene imminenti, consentono allo Stato un risparmio di 30 milioni di euro. “ Certo – sospira Lapecia Bis - finchè siamo noi a pagare computer, programmi, gestori!” Quello che Profumo ha dato per universale in realtà sarà sperimentato solo da alcuni. “Ci saranno delle classi pilota, che collauderanno la cosa. Ma, se si pensa a digitalizzare, bisogna anche pensare a come portare le innovazioni alla portata di tutti”. Insomma, vista dall’interno, la scuola digitale sembra molto lontana. Mentre, ascoltando le parole di Profumo pareva fin troppo vicina. Palpabile. Visibile.

“Sarebbe già un passo avanti mettere il wi-fi nelle scuole, con le dovute precauzioni - sostiene il professore - In questo modo, gli istituti diventerebbero un punto di conoscenza, di incontro. E acquisirebbe nuove competenze anche chi – e ce ne sono ancora molti – a casa non dispone né di computer né di internet”. Insomma, nell’era del registro informatico, ci sono genitori che ancora non sanno accendere un computer, ragazzi che non hanno la possibilità di farlo, e professori costretti a lottare per poter integrare all'insegnamento un po' di tecnologia.

 


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Stefania De Bastiani

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