TEMPO LIBERO? VEDI ALLA VOCE: BASILICO E GALLINE
Cinque ragazzi coneglianesi snobbano osterie, lounge bar e vasche in centro. Per fare l’orto. E allevare api, quaglie e via dicendo
CONEGLIANO - Da una parte il centro residenziale dove abitano (il popoloso, ma un po’ impersonale quartiere di Campolongo), dall’altra parte l’argine del torrente Crevada, e soprattutto tanto prato. Incolto.
Questa è la scena dentro cui, quando non sono a scuola (o dalla morosa) vivono Marco, 19 anni; Massimiliano e Andrea, 18 anni; Simone, 17 anni, e Lorenzo, 16. I cinque amici, un paio di mesi fa, hanno guardato bene ciò che avevano intorno. E hanno avuto un’idea. Tanto semplice e bella, quanto realizzabile. Quella di sfruttare quel fazzoletto di paesaggio trasandato che stava appena più in là della copertina/cartolina delle loro case.
Hanno preso pala, piccone, concime e hanno arato un piccolo pezzo di terra tra i pruni e la sterpaglia. Poi sono andati a fare shopping: hanno comprato delle piantine di pomodoro, di zucchine, di basilico (nero!), un po’ di more, meloni e angurie e hanno dato tutto in pasto alla terra. Insomma si sono fatti un orto. Un orto tutto per loro. Un orto in cui passare quelle due ore al giorno che la maggior parte dei ragazzi dedica in genere al nulla (o quasi).
Soddisfatti solo parzialmente della casuale attività di agricoltori, i ragazzi hanno costruito pure un paio di recinti e dentro ci hanno sistemato galline e quaglie. Galline e quaglie che stanno così bene da sparpagliare uova ovunque.
Ah! I cinque amici sono anche diventati apicoltori: “Realizzando l’orto – spiega Massimiliano – abbiamo scoperto uno sciame di api: le abbiamo catturate e sistemate in un’arnia che un vecchio apicoltore ci ha messo a disposizione.”
Nei pressi di questa piccola oasi (situata vicino a – sentite che nome – Via dei Ciliegi), non vi è acqua corrente e così i ragazzi per innaffiare le piante e dar da bere agli animali prelevano l’acqua dal torrente. Tutto come una volta, quando i loro coetanei l’orto lo facevano per necessità, quando i loro coetanei se lo sognavano di andare a far vasche in centro, quando i loro coetanei non avrebbero nemmeno ipotizzato di raccogliere pomodori, zucchine e meloni dall’albero, ehm: volevo dire bancone, di un supermercato.
Emanuela Da Ros