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19 aprile 2024

Treviso

Teresa nata a sole 26 settimane: salvata all’ospedale di Treviso

La piccola pesava 850 grammi, oggi ha raggiunto quasi 3 chili e dopo tre mesi in Terapia Intensiva Neonatale presto potrà andare a casa

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

neonato in terapia neonatale Treviso

TREVISO - Teresa è nata prematura a sole 26 settimane, pesava solo 850 grammi e presentava le problematiche tipiche dei bimbi nati pretermine. Oggi, dopo tre mesi trascorsi nella Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, pesa quasi tre chili e presto potrà finalmente andare a casa con mamma e papà. Teresa è la centesima bimba presa in carico, fin dal momento della nascita, nell’ambito del progetto di neuroriabilitazione precoce, dal team frutto della collaborazione tra l’Unità operativa di Terapia intensiva neonatale (TIN) e quella di Riabilitazione dell’ospedale di Treviso.

Il progetto, partito ad agosto, è stato un successo di squadra anche grazie alla fisioterapista Giulia, che ha lavorato in stretta collaborazione con l’équipe della TIN, medici, psicologi del neurosviluppo, infermieri, operatori sociosanitari e logopediste per garantire il benessere dei piccoli pazienti prematuri. "Siamo entusiasti di vedere i progressi che Teresa, e come lei anche gli altri neonati che seguiamo, compiono grazie al lavoro di squadra e al fondamentale supporto dei genitori: il team dedicato, infatti, affianca mamme e papà nella cura dei piccoli", ha commentato la dottoressa Paola Lago, direttore della Terapia Intensiva Neonatale. "Questa collaborazione interdisciplinare - ha sottolineato invece il direttore della Riabilitazione, dottor Marco Gugelmetto - è essenziale per garantire il miglior recupero ai piccoli pazienti: i genitori sono coinvolti attivamente e apprezzano la formazione che ricevono per accudire correttamente i loro neonati".

Il progetto di riabilitazione precoce del neonato a rischio neuro-evolutivo ha come obiettivo la promozione di percorsi di cura sempre più efficaci e innovativi rivolti a neonati che, a causa di fattori lesivi pre o post perinatali hanno maggiori possibilità di presentare problemi di tipo neurologico. Si tratta di un programma di “early intervention” basato sulla costituzione di un team multiprofessionale che collabora quotidianamente condividendo in sinergia i piani di intervento individualizzati, con il coinvolgimento precoce della famiglia del neonato.

Dopo una prima fase sperimentale, i genitori possono ora contare sul supporto della Riabilitazione anche dopo la dimissione del neonato. Gli specialisti, infatti, attraverso gli accessi in tele-riabilitazione osservano da remoto i progressi del bimbo e interagiscono con i genitori, garantendo un'assistenza completa e continua e riducendo il numero di accessi in ospedale. "Raggiunto l’importante traguardo di 100 neonati presi in carico - sottolineano Lago e Gugelmetto - non possiamo che guardare con ottimismo al futuro. Siamo certi che la presa in carico riabilitativa sia un'opportunità unica per garantire un futuro più roseo a questi piccoli”.

 


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Isabella Loschi

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