VITTORIO VENETO - E' stata una mattinata di penitenza ieri, giovedì, per le decine di espropriati che si sono recati in comune per incontrare i tecnici dell'ANAS in merito alla realizzazione del Traforo di Sant'Augusta e poter avere maggiori delucidazioni.

«Alle 10 c'era già la fila - spiega Alessandro Mognol, coordinatore del comitato "No traforo Anas, sì alternative" (in foto) - alcuni di noi hanno dovuto attendere anche tre ore per entrare, ma in sostanza il geometra Zema, responsabile degli espropri per l'Anas, ci faceva vedere dove la strada sarebbe passata, quello che sapevamo già. Per di più loro non avevano mai visto il tracciato se non sulla carta e quando hanno poi fatto un sopralluogo sul campo sono rimasti stupiti. Nessuna informazione invece ci è stata data su quanto ci verrebbe espropriato».

Sono oltre duecento le lettere che nei giorni scorsi l'Anas ha inviato alle persone soggette all'esproprio di terreni, in particolar modo nella zona di Sant'Andrea. Tra gli espropriati c'è anche chi, come il Mirko Banfi, vedrà passare la strada proprio dove ora sorge un edificio che ha recentemente ristrutturato, dopo aver avuto l'ok dalla precedente amministrazione Scottà.

«Pare che il terreno che ci verrebbe espropriato - continua Alessandro Mognol - possa essere pagato dai 7 agli 8 euro al metro quadro. Qualcuno poi ieri mattina ha cercato di parlare con il sindaco, recandosi in Municipio, ma senza alcun esito. Non siamo stati ricevuti: Da Re - chiude Mognol - ancora una volta se n'è lavato le mani».

Farete ricorso? «Attendiamo prima la sentenza che sarà emessa dal TAR di Venezia (ricorso della Vittadello ndr) e poi vedremo».