TRENT’ANNI A FUSARO, UNA FARSA PER LA FAMIGLIA TASSITANI
Immenso il dolore provocato dalla sentenza nei genitori di Iole
Castelfranco – Subito dopo la sentenza a trent’anni di carcere per Michele Fusaro avevano espresso tutta la loro amarezza le sorelle di Iole, Luisa e Rosa Maria. Poi anche i genitori della donna di Castelfranco fatta a pezzi dal suo aguzzino si sono scagliati contro la decisione del giudice Giuliana Galasso.
Il notaio Luigi Tassitani e la moglie Marisa parlano di una farsa. «La sentenza per noi è stata una presa in giro, una vera e propria farsa», ha dichiarato il notaio di Castelfranco ai microfoni di Reteveneta.
Secondo i Tassitani si doveva dare l’ergastolo. Consapevoli che alla fine il killer non avrebbe trascorso in carcere il resto dei suoi giorni, dato che gli sconti sarebbero arrivati comunque, hanno detto che l’ergastolo sarebbe stato un modo per rendere meno forte il loro dolore.
Invece i trent’anni hanno reso tutto ancora più duro. Il notaio Tassitani ha rivolto critiche al sistema giudiziario, ritenendo inadeguata la concessione del rito abbreviato per un reato di questo tipo: un giudice, che può essere influenzato per varie ragioni, non può decidere da solo.
Secondo Tassitani serve una Corte d’Assise, con più persone che stabiliscano la pena. Ha aggiunto anche che Fusaro non è un folle, che aveva premeditato tutto e che non era solo. Non lo perdonerà mai.