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25 aprile 2024

Treviso

Treviso, "All'ex Gil un patrimonio di 9mila volumi rischia di andare disperso a causa dell'umidità"

L'allarme lanciato dal consigliere Losappio: "Si valuti la possibilità di spostare i libri di maggior pregio in un ambiente consono alla loro conservazione"

| Isabella Loschi |

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biblioteca comunale

TREVISO - Oltre 400 libri risalenti al XVI secolo e altri volumi stamani prima del 1899, per un totale di 8.761 libri che rischia di essere disperso a causa delle infiltrazioni d'acqua al deposito della biblioteca comunale ex Gil. A sollevare il problema è il consigliere Domenica Losappio che nell’ultimo consiglio comunale ha chiesto con urgenza un intervento per salvare i preziosi volumi.

“Le infiltrazioni del deposito sono ormai da troppo tempo cosa nota - spiega Losappio - Avevo sollevato la questione, attraverso un'interrogazione, l'anno passato. Lo scorso febbraio ho rivolto una nuova interrogazione agli assessori ai lavori pubblici e alla cultura. Gli uffici comunali hanno confermato che il servizio manutentivo, nella consapevolezza che lo stato di conservazione del manto di copertura non garantisce più l’impermeabilità, sta monitorando la situazione delle infiltrazioni intervenendo localmente laddove se ne presenta la necessità in attesa del completo rifacimento della copertura, intervento di prossimo inserimento nel programma delle opere pubbliche”.

“Credo - continua il consigliere Losappio - che di fronte a simili elementi oggettivi non sia procrastinabile nemmeno di un giorno un intervento almeno di messa in sicurezza almeno del materiale più prezioso, al di là del restauro dell'ex Gil o della realizzazione di un nuovo deposito che non è presente nel triennale delle opere pubbliche e, anche se lo fosse, non sarebbe pronto nell'immediato. Perché posso ipotizzare - ma aspetto di poter vedere di persona la situazione per dare un giudizio - che sebbene si stiano prendendo i provvedimenti necessari affinché i libri non si bagnino, non sia il massimo tenere libri del Cinquecento e del Seicento in un ambiente per lo meno potenzialmente caratterizzato da umidità. E il discorso, ovviamente vale anche per il gran numero di volumi stampati dal 1600 al 1899”.

“La mia richiesta - conclude - è che, in attesa della costruzione di un nuovo deposito e dei lavori di restauro dell'ex Gil, che non potranno essere avviati e completati in tempi brevi, se necessario, in obbedienza al principio di precauzione, si prenda in considerazione l'opportunità di spostare almeno il materiale di maggior pregio in un ambiente consono alla sua conservazione. Capisco che il momento è particolare e che le priorità forse possono sembrare altre, tuttavia stiamo parlando di un patrimonio storico e culturale della nostra città che va assolutamente preservato”.

 


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