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16 aprile 2024

Treviso

Treviso attiva una rete contro la tratta delle giovani nigeriane

Nel 2015 19 vittime. Attivato il progetto N.a.ve per le liberare schiave del sesso e minori accattoni

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Treviso attiva una rete contro la tratta delle giovani nigeriane

TREVISO - Arrivano in Italia con la promessa di un futuro migliore, di un lavoro come baby-sitter o collaboratrice domestica. Ma un volta qui vengono costrette a prostituirsi. Sono giovani donne, a volta minorenni, intrappolate nella rete dello sfruttamento dalla quale non riescono più ad uscire da sole. Per questo Treviso ha costituito una squadra di operatori antitratta che entra a far parte del network regionale N.a.ve – Network Antitratta per il Veneto”, un sistema unico e integrato di emersione e assistenza alle vittime di tratta o grave sfruttamento, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, promosso dal Comune di Venezia e da una rete di partner pubblici compreso il Comune di Treviso e del privato sociale.

Il progetto oltre ad occuparsi delle giovani, spesso di origini nigeriane, costrette a prostituirsi, punta anche a contrastare la rete dell’accattonaggio e del caporalato. Avviato l’1 settembre grazie allo stanziamento di 1 milione e 300mila euro da parte del Dipartimento Pari Opportunità, a cui si aggiungono 140mila euro stanziati dalla Regione del Veneto il Progetto prevede la realizzazione, da settembre 2016 a dicembre 2017, di 300 programmi di emersione, assistenza e integrazione sociale di adulti e minori vittime di tratta o di grave sfruttamento all’interno del territorio del Veneto.

Per queste persone e per questi minori presenti, in numero sempre maggiore, nel territorio di Treviso e della nostra regione lo sfruttamento può essere sessuale, lavorativo, o avvenire nell’ambito dell’accattonaggio o nella morsa delle economie illegali.

“L’anno scorso nel territorio trevigiano abbiamo rilevato 19 situazioni di tratta, quest'anno ne abbiamo registrate sei - spiega l’operatrice territoriale del progetto Francesca Sguotti- Non esiste un profilo tipo delle persone coinvolte, quello che notiamo è che per l'80% viene perpetrato lo sfruttamento sessuale, e che le donne finite in queste maglie sono sempre più giovani e spesso di nazionalità nigeriana. Il compito del nostro coordinamento è di fornire loro un punto di fuga e il ricovero in strutture di accoglienza, e allo stesso tempo di portare alla luce il sommerso che rappresenta il dato più importante”.

Tra le novità più importanti la figura di un operatore dedicato alla tratta per ognuno dei Comuni capoluoghi di Provincia e una “Cabina di Regia” del progetto N.a.Ve, istituita in Regione, costituita dall’Unità di coordinamento: il Comune di Venezia, capofila del Progetto, un rappresentante per ogni Ente Locale compreso il Comune di Treviso e un rappresentante per ogni ente attuatore. Per aiutare le vittime di tratta, esiste il numero verde gratuito 800 290290 attivo 24 ore su 24 con operatori che possono dar il primo supporto. “Faremo un lavoro di équipe per contrastare la tratta- sottolinea l'assessore Anna Caterina Cabino, assessore alle politiche per l'immigrazione - l’unico modo è creare una rete per intervenire in modo mirato”.

Il progetto verrà promosso oggi in occasione della Giornata Europea Contro la Tratta. A Treviso, alle 12,verrà organizzato un flash mob di sensibilizzazione in Piazza dei Signori.

 


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