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29 marzo 2024

Treviso

Treviso in fascia arancione, bar e ristoranti in ginocchio: "Un’impresa su quattro rischia di chiudere"

Confcommercio Treviso: "Asporto e delivery non bastano, i fatturati segnano un meno 44% rispetto all'anno precedente"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

locale chiuso treviso

TREVISO - Da oggi la provincia di Treviso e tutta la regione Veneto sono entrati in fascia arancione. Per bar, osterie, ristoranti e pasticceria significa chiusura totale, niente lavoro e zero guadagni. Un duro colpo per la categoria degli esercizi pubblici, anche se annunciato ormai da giorni, che domenica complice il sole e la voglia dell’ultimo pranzo fuori, hanno registrato il tutto esaurito.

Oggi però le imprese della ristorazione hanno chiuso e devono fare i conti con fatturati praticamente dimezzati rispetto al presiedo pre-pandemia. “Le conseguenze per il comparto saranno devastanti. I ristori non bastano più, servono indennizzi, azzeramento dei debiti fiscali, sospensione dell’invio di nuove cartelle, vaccini per il personale e per gli imprenditori”.

A parlare è Tullio Nunzi, Commissario straordinario di Unascom-Confcommercio provinciale - “un intero comparto sta per perdere anche la stagione di Pasqua, già di fatto compromessa che, come i saldi per la moda o il Natale per il commercio, avrebbe consentito non dico di trarre ricavi, ma almeno di sopravvivere. Asporto e delivery non bastano: la contrazione dei fatturati supera, anche in provincia, il 44% rispetto all’anno precedente e capisco chi decide di chiudere del tutto e di rinunciare perché il gioco non vale la candela”.

“Questi mesi hanno dimostrato che sono due dimensioni che possono integrare, ma non sostituire la dimensione conviviale della ristorazione. Un’impresa su quattro rischia di chiudere, ed i riflessi sono e saranno non solo economici ed occupazionali, ma si vedranno anche nelle città e nei paesi, il rischio “desertificazione” già si vede in vari centri urbani, non è un problema del commercio, ma della collettività.”

“E’ sicuramente apprezzabile il modello dei Fund che qui, nella Marca Trevigiana, ha preso piede per snellire i finanziamenti delle piccole imprese, ma” - ribadisce il Commissario – “occorre sbloccare la rigidità del sistema creditizio, in momenti tragici come questi, c’è di sicuro il rischio, pur in territori sani come questo, di pericolose e inquietanti attenzioni della malavita organizzata verso le  aziende più fragili e in crisi”.

"La via di uscita non può che essere nei vaccini e nel sostegno al turismo, che rappresenta il 14% del Pil nazionale, oggi quasi azzerato. Gli alberghi - per decreto -  possono stare aperti, ma scelgono di tenere chiuso nella quasi totalità per eccesso dei costi rispetto alla mancanza di clientela. Rilanciare, in ottica competitiva, il turismo significa avviare riforme immediate, con tempi certi. Occorre cambiare passo e velocità, la ripartenza allargherà gli scenari di confronto ed aprirà a nuovi segmenti turistici, vanno compresi ed intercettati subito”- 

 


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Isabella Loschi

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