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19 aprile 2024

Treviso

TREVISO: TRA LUGLIO E AGOSTO ALTRI MILLE LAVORATORI IN MOBILITA'

La recessione iniziata l’anno scorso continua a colpire imprese e lavoro

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TREVISO: TRA LUGLIO E AGOSTO ALTRI MILLE LAVORATORI IN MOBILITA'

TREVISO – Meno 445 imprese artigiane rispetto lo stesso periodo dell’anno scorso e mille lavoratori messi in mobilità nei mesi di luglio e agosto. Riduzione di imprese e occupati e calo della produzione soprattutto nel manifatturiero e nell’edilizia: il quadro economico e sociale per l’autunno è fosco, con un preoccupante allargamento della dimensione sociale della crisi.

Alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva, la CNA di Treviso misura il polso della situazione sulla base degli indicatori a disposizione, a volte contraddittori, ma soprattutto, in base agli umori dei propri associati.

«La recessione iniziata l’anno scorso continua a colpire imprese e lavoro con forte intensità – afferma Giuliano Rosolen, direttore provinciale dell’Associazione artigiana - e solo qualche banca locale festeggia risultati positivi, ottenuti anche facendo pagare a caro prezzo il costo del denaro alle imprese».

A queste performance economiche non positive hanno contribuito il rallentamento dell’economia mondiale, che fa sentire il suo peso in una provincia come la Marca Trevigiana fortemente orientata all’export, e naturalmente la crisi dell’euro, che ha fatto salire il costo del denaro e ridottola disponibilità di credito soprattutto alle micro imprese.

«Fra gli imprenditori c’è preoccupazione e la consapevolezza che le cose non miglioreranno a breve – continua Rosolen -. C’è scontento ma comincia a serpeggiare anche, e questo non è un bene, un senso di impotenza. L’impressione diffusa è quella di combattere contro un mostro invisibile, la speculazione internazionale, che i governi non riescono a domare».

L’Associazione di categoria artigiana coglie l’occasione per riproporre le sue ricette e per spronare Governo e Regione Veneto ad assumere provvedimenti davvero anti-crisi e per la crescita: «Per accrescere la competitività del sistema economico non basta continuare con l’innovazione nelle imprese, occorrono forti investimenti sulla formazione delle persone e sulla infrastrutturazione del territorio che deve diventare più attrattivo per gli investitori. Inoltre, occorre che il Governo fermi il continuo rialzo del carburante che si sta abbattendo pesantemente sulle imprese e sui cittadini facendo lievitare il prezzo finale dei prodotti e dei servizi».

Secondo la CNA, l’ipotesi di sterilizzazione dell’Iva è buona ma non sufficiente: occorre calibrare i costi del gasolio, benzina, gas reintroducendo il meccanismo di accisa mobile, già sperimentato, che faccia diminuire l’imposta al crescere del costo del carburante. L’associazione chiede inoltre la soppressione di tutte le accise scadute che violano il principio che ogni imposta di scopo deve avere una data di entrata in vigore ma anche una scadenza altrimenti si trasforma in un balzello di Stato (basti pensare che esistono ancora le accise finalizzate a finanziare la guerra in Abissinia introdotte nel 1935 e quelle riferite alla crisi del Canale di Suez nel 1956!).

Sicuramente il Governo dovrà fare un nuovo passo indietro sul contributo Sistri 2012, che aveva tolto e che ha reintrodotto con un decreto ministeriale del 23 agosto. «Sorprende e preoccupa – dice a questo proposito Rosolen - la riproposizione del contributo a carico delle imprese quando lo scorso giugno, il decreto “Cresci Italia”, norma di rango superiore al provvedimento ministeriale, ne ha stabilito espressamente la sospensione. L'ultima cosa di cui hanno bisogno gli operatori e le imprese coinvolte nella gestione dei rifiuti è di alimentare ulteriore confusione su questa delicata e complessa materia, e l’ultima cosa di cui hanno bisogno le imprese italiane è pagare un balzello per un servizio inesistente».

Le altre priorità degli artigiani trevigiani sono: il sostegno all’edilizia e l’accesso al credito.

«Facciamo appello alla Regione affinché attivi politiche su misura a sostegno dell’edilizia favorendo la messa a norma antisismica dei capannoni e delle case dato che l’80% del patrimonio edilizio veneto non possiede adeguati requisiti antisismici» è la richiesta della CNA di Treviso.

Quindi il nodo del credito.

«Chiediamo inoltre alla Regione di intervenire per favorire l’accesso al credito delle micro imprese che sono l’asse portante dell’economia veneta – conclude Rosolen -. Il divario tra ciò che le micro imprese chiedono in finanziamento e ciò che le banche erogano a costi crescenti rimane enorme».

 


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