Tubercolosi a Motta di Livenza, il caso finisce ad una conferenza internazionale a Stoccolma
I dati e le modalità di gestione sanitaria dell’evento saranno illustrati dal giovane ricercatore Davide Gentili
MOTTA DI LIVENZA - Tubercolosi a scuola, il caso di Motta sotto la lente di ingrandimento di una conferenza internazionale a Stoccolma.
Il report del focolaio epidemico che ha interessato il territorio del mottense nella primavera scorsa è stato selezionato tra gli eventi di sanità pubblica che saranno oggetto di approfondimento scientifico nell’ambito della prestigiosa Conferenza europea sull’epidemiologia delle malattie infettive, in programma dal 27 al 29 novembre a Stoccolma.
I dati e le modalità di gestione sanitaria dell’evento saranno illustrati da un giovane ricercatore, il dottor Davide Gentili, che attualmente frequenta, come specializzando, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 2.
Importanti sono risultati i numeri dell’evento con 13 casi accertati di tubercolosi polmonare (2 a carico di insegnanti, 11 a carico di bambini frequentanti la scuola elementare) e 50 positività alla Mantoux, trattate con chemioprofilassi.
Di interesse per gli scienziati europei è risultato l’enorme lavoro di indagine epidemiologica, con circa mille Mantoux effettuate e centinaia ulteriori approfondimenti diagnostici (Rx torace, Tac, esami di laboratorio anche con metodiche molto sofisticate, visite specialistiche) che hanno coinvolto l’intera scuola primaria di Motta di Livenza e i ragazzi frequentanti le prime due classi delle Medie.
Rilevante è apparsa inoltre la consistenza della task force di professionisti che nell’Ulss 2 si sono dedicati alla gestione del focolaio epidemico: igienisti, infettivologi, microbiologi, pediatri, radiologi, pneumologi.