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28 marzo 2024

Treviso

Turismo trevigiano e aeroporto in crisi: “Dobbiamo scongiurare il collasso con ogni misura disponibile"

Irone, Filcams Cgil: "Fioccano le richiesta di accesso agli ammortizzatori sociali"

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alberto Irone

TREVISO - Giornate molto difficili per le strutture ricettive della Marca che stanno ricevendo decine e decine di disdette di prenotazioni da parte di turisti e visitatori che oggi, a cauda dell’emergenza coronavirus decidono di rimare a casa.

“A seguito delle moltitudine di disdette nelle strutture recettive della Marca, in questi giorni fioccano a decine le richieste di accesso agli ammortizzatori sociali da parte delle imprese del settore turistico e anche l’aeroporto trevigiano vive il dramma della riduzione di voli”, spiega Alberto Irone, segretario generale della Filcams Cgil di Treviso. “Solo attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali possiamo mettere a riparo i lavoratori del settore turistico”

“Ma la preoccupazione va, oltre alle tenuta complessiva del sistema dopo questo contraccolpo proprio nell’anno dell’assegnazione a patrimonio Unesco delle Colline del Prosecco, a scelte unilaterali e arbitrarie da parte delle aziende che guardano direttamente al licenziamento del personale – afferma il vertice della sigla sindacale del sindacato trevigiano –. L’emergenza coronavirus non può diventare una speculazione per procedere a brutali espulsioni dal mercato del lavoro ma è una difficile situazione da gestire, lucidamente, a tutti i livelli. È quanto mai urgente, lateralmente all’azione di contenimento sanitario e di cura, agire per il bene delle attività produttive del territorio trovando strumenti appropriati per superare questa che si sta configurando per il suo impatto economico e sociale come una nuova crisi locale e nazionale, con migliaia di ore di Cassa Integrazione, e altresì colmare con ogni misura a disposizione il danno comunicativo di promozione che ha causato”.

“E non possiamo minimamente pensare neppure per un istante – puntualizza Irone – che si vada verso un drastico quanto mai drammatico ridimensionamento dell’aeroporto Canova o addirittura alla chiusura, che va scongiurata con ogni mezzo”.

“Serve, inoltre – aggiunge Irone –, un passo in avanti da parte delle nostre imprese sul fronte della flessibilità lavorativa e dell’innovazione. Sull’utilizzo dello smart working, infatti, c’è ancora troppa rigidità e poca consapevolezza. Potrebbe, in questa fase e in futuro, essere uno strumento quanto mai utile per permettere ai lavoratori di gestire le esigenze familiari, penso alla gestione dei figli a casa da scuola, e portare avanti le loro mansioni. Su questo, come sindacato, chiederemo subito l’apertura di un tavolo al fine di siglare con urgenza un accordo territoriale con le parti datoriali”.

 


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