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28 marzo 2024

Castelfranco

Uccelli avvelenati a Fanzolo: il PD regionale presenta un'interrogazione

I volatili sono stati contaminati da due potenti insetticidi e rodenticidi. I dem chiedono alla Regione una vigilanza maggiore sull’uso di pesticidi letali.

| Leonardo Sernagiotto |

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Uccelli e semi contaminati a Fanzolo

VEDELAGO - Nei mesi scorsi a Fanzolo sono state ritrovate alcune carcasse di volatili, insieme ad alcuni chicchi di mais e frumento ricoperti, rispettivamente, da sostanze di colore rosa e blu. Successive analisi condotte dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie hanno confermato che i cereali presentavano tracce di permethrin, un veleno usato per il trattamento dei semi del mais, che uccide indiscriminatamente varie specie di insetti, comprese quelle non dannose come le api, e di brodifacoum, altra sostanza altamente letale ad attività anticoagulante, impiegata per la formulazione di esche rodenticide.

Per tale motivo, il Partito Democratico Veneto, a firma dei consiglieri regionali Andrea Zanoni, Anna Maria Bigon e Cristina Guarda,ha presentato un’interrogazione scritta rivolta sia al governatore Luca Zaia, sia agli assessori Cristiano Corazzari (Territorio, Caccia e pesca) e Gianpaolo Bottacin (Ambiente). «La Regione deve contrastare l’uso indiscriminato di pesticidi e rodenticidi, spesso letali per la fauna selvatica che, lo ricordo, è patrimonio indisponibile dello Stato. Quanto accaduto nei mesi scorsi a Fanzolo di Vedelago, confermato dalle analisi dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, è gravissimo» esordisce l’interrogazione.

Riguardo il risultato degli esami condotti sui corpi di uccelli e sui semi, il documento recita: «Tutto il materiale è stato inviato per accertamenti non solo al sindaco di Vedelago e all’Ulss 2, ma anche alla Procura di Treviso: la legge 157/1992 impone infatti regole stringenti contro l’uccisione della fauna selvatica e vieta l’uso di esche e bocconi avvelenati, con sanzioni penali per i trasgressori».

«Intervenire però solo a valle, quando il danno è stato fatto ed è irreversibile, non basta. Anche la Regione deve fare di più, perché il problema è noto: quali azioni ha finora intrapreso per prevenire l’avvelenamento da pesticidi e rodenticidi della fauna selvatica, incluse le indicazioni alle associazioni di categoria degli agricoltori? Arpav ha mai effettuato dei rilievi per verificare entità e gravità del fenomeno? E l’Ispra è stato messo al corrente dell’episodio?» sono le domande contenute nell’interrogazione, che conclude: «Purtroppo non si tratta di un caso isolato e potrebbe essere una delle cause di scomparsa del popolo alato dai cieli del Veneto».

 



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Leonardo Sernagiotto

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