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20 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Ulss7 senza frontiere

L'azienda sanitaria abbatte le barriere linguistiche, e apre un servizio di interpretariato

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Ulss7 senza frontiere

PIEVE DI SOLIGO - I cittadini europei, in base a quanto previsto dalla direttiva approvata dal Parlamento di Strasburgo e dal Consiglio dell’Unione Europea, potranno curarsi liberamente anche in Stati diversi da quello di residenza. Il Veneto sarà sicuramente una delle realtà più gettonate dai cittadini europei che desiderano cure al top. L’Ulss 7 per accogliere al meglio coloro che decideranno di venirsi a curare nei propri ospedali, eliminando le barriere linguistiche, ha deciso di attivare un servizio di interpretariato telefonico. Il progetto, che riguarda sia le lingue verbali che quella dei segni, andrà ad integrare il servizio di mediazione culturale, attivo già da anni.

 

“L’eliminazione delle frontiere in ambito sanitario farà sì, dato il livello della nostra sanità, che molti cittadini dei vari Paesi dell’Unione Europea scelgano di venirsi a curare in Veneto - sottolinea il direttore generale, Gian Antonio Dei Tos -. Il nostro progetto ha l’obiettivo di favorire il turismo sanitario, facilitando l’accesso alle cure grazie all’eliminazione dei problemi linguistici, che possono rappresentare un ostacolo nell’ambito della cura”. Il nuovo servizio di interpretariato sarà attivato a marzo: nella prima fase, sperimentale, interesserà le unità operative di pronto soccorso, ostetricia e pediatria dei presidi ospedalieri di Conegliano e Vittorio Veneto. Gli operatori sanitari potranno, attraverso una semplice telefonata alla ditta che fornisce il servizio, accedere, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, alla traduzione simultanea da qualsiasi lingua, fornita da un interprete professionista. Una volta ultimata la fase sperimentale, il servizio sarà esteso a tutta l’azienda e potrà essere utilizzato da qualsiasi operatore alle prese con utenti stranieri che non siano in grado di esprimersi in italiano.

 

Il servizio di interpretariato, e questa è la seconda importante novità, interesserà anche le persone non udenti, “cui - sottolinea Dei Tos - nell’ambito dei nostri processi di umanizzazione, vogliamo garantire assoluta equità di accesso alle cure grazie all’attivazione del servizio di interpretariato dalla e nella lingua dei segni”. In questo caso il servizio sarà effettuato, ovviamente, in teleconferenza, e sarà fruibile, via internet, da una qualsiasi computer, sia fisso che portatile. L’esigenza di disporre anche di questo tipo di “traduzione” nasce dalla consapevolezza che l’1‰ della popolazione è sordo dalla nascita e usa la lingua dei segni come lingua madre; con tale servizio sarà possibile migliorare l’accessibilità alle cure anche per i pazienti con problemi uditivi.

 

Il servizio di interpretariato, sia nelle varie lingue verbali che nella lingua dei segni, andrà ad affiancarsi al servizio di mediazione culturale, attivo nell’Ulss 7 già dal 2004 e divenuto imprescindibile in tutte quelle situazioni in cui è necessario superare eventuali barriere culturali: mediamente vengono realizzati circa 600 interventi annuali, 1/3 dei quali in ambito ospedaliero e 2/3 nel territorio. In ambito ospedaliero le maggiori richieste di intervento provengono dalle unità operative di ostetricia, pronto soccorso, pediatria, diabetologia, nefrologia e psichiatria. Dal territorio le richieste provengono, invece, da: consultorio familiare, servizio per l’età evolutiva, salute mentale, ufficio igiene e dai medici di medicina generale. A questi interventi vanno aggiunte le attività di traduzione di moduli, certificati, regolamenti e poster informativi.

 


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