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29 marzo 2024

Nord-Est

Ultraleggero precipita e prende fuoco: due morti a Pordenone

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Ultraleggero precipita e prende fuoco: due morti a Pordenone

PORDENONE – Un sorvolo della città di un quarto d’ora si è trasformato in una tragedia per due amici, morti tra le lamiere di un ultraleggero precipitato ieri pomeriggio nei pressi dell’aviosuperficie della Comina, a nord di Pordenone.

I due si erano dati appuntamento per un sabato pomeriggio ai comandi del Pioneer 200 di proprietà dell’Aeroclub La Comina, sede, dal 1910, della prima scuola di volo italiana.

Roberto Giacon, 68 anni, di Pordenone, e Mauro Armani (65), di Maniago, erano due piloti esperti, con centinaia di ore di volo alle spalle. Giacon, in particolare, era stato anche pilota dell’aviazione leggera dell’Esercito, mentre Armani, noto assicuratore della zona, aveva preso il brevetto nel 2004.

Il dramma si è consumato in fase di atterraggio, attorno alle 15, sotto gli occhi attoniti di numerosi automobilisti di passaggio lungo l’attigua strada provinciale: l’ultraleggero si stava avvicinando alla pista quando è accaduto l’irreparabile.

Dopo una virata, il Pioneer 200 ha perso improvvisamente quota, forse per uno stallo, precipitando e incendiandosi nell’impatto al suolo avvenuto in un campo.

I due occupanti sono morti carbonizzati nonostante il tempestivo intervento di tre squadre del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e del personale del 118.

Le indagini sono a cura del personale della Questura di Pordenone coordinato dal sostituto procuratore Monica Carraturo che ha posto sotto sequestro i rottami del velivolo. “Siamo affranti – il commento del direttore della scuola di volo Stefano Turchet -: i nostri soci erano esperti e molto prudenti, mentre l’aereo aveva due tipi di manutenzione, una settimanale standard e una giornaliera quando ne era previsto l’utilizzo.

Il velivolo aveva volato a lungo anche stamani e non era stata ravvisata la minima anomalia”.

Secondo Turchet sarebbe da escludere il malore: “Il Pioneer 200 dispone di doppi comandi e quindi nel caso uno dei due piloti si fosse sentito male sarebbe potuto intervenire il collega. Potrebbe trattarsi dell’epilogo di una manovra anomala a quella quota, poiché anche l’avaria appare al momento poco probabile: secondo quanto riferito dai testimoni, la virata a quota troppo bassa avrebbe innescato lo stallo, da cui è stato impossibile riprendersi”.

 



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