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29 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Un aiuto alle persone con disabilità e alle loro famiglie nel passaggio all’età adulta

L’unità operativa disabilità del Distretto Pieve di Soligo mercoledì 16 febbraio incontra le famiglie dei ragazzi con disabilità che a giugno 2022 concludono il loro percorso scolastico

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Un aiuto alle persone con disabilità e alle loro famiglie nel passaggio all’età adulta

PIEVE DI SOLIGO - L’unità operativa disabilità del Distretto Pieve di Soligo mercoledì 16 febbraio incontra le famiglie dei ragazzi con disabilità che a giugno 2022 concludono il loro percorso scolastico e che si apprestano, quindi, a intraprendere un nuovo progetto di vita verso l’essere adulti. Questo incontro ha la finalità di illustrare alle famiglie la rete dei servizi, attiva o in via d’implementazione, in tutto il territorio aziendale, a disposizione delle persone con disabilità in età adulta.

 

Favorire la continuità assistenziale, permettendo ai ragazzi e alle loro famiglie di essere guidate in un momento così delicato e potenzialmente preoccupante ma allo stesso tempo ricco di opportunità e carico di emozioni, è un obiettivo che da anni i servizi dell’età evolutiva e quelli della disabilità dei tre distretti dell’Ulss 2 perseguono con una modalità di accompagnamento dedicata.

 

In media sono 18 le famiglie di persone con disabilità che ogni anno affrontano il passaggio della presa in carico dall’adolescenza all’età adulta con una riorganizzazione della vita di tutti i componenti. Per questo motivo gli incontri di sostegno vengono programmati entro aprile in modo da consentire a tutti gli attori di organizzare nel migliore dei modi gli impegni familiari con il nuovo progetto di vita.

 

Il progetto tiene obbligatoriamente conto di vari ambiti: quello occupazionale/lavorativo, quello del tempo libero e associativo e quello abitativo. L’unità operativa disabilità, che tra i suoi professionisti conta una decina tra psicologi, assistenti sociali ed educatori, si prefigge come finalità quella di rispondere ai bisogni della persona adulta con disabilità, favorendone il benessere e l’autonomia nel “progetto di vita”. Il “progetto di vita” non è una scelta definitiva, cambia in funzione del passaggio del tempo, delle opportunità del territorio e dei desideri della persona e della sua famiglia. Per questi motivi, non può che essere costruito in un’ottica di co-progettazione, in concerto con tutte le parti. OT

 


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