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14 giugno 2025

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Un filo di lana che unisce Alpago e Follina

Nel segno della fede e delle tradizioni, si è rinnovato lo storico pellegrinaggio di Pentecoste: due giornate tra cammino, spiritualità, cultura e comunità

| Federica Gabrieli |

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| Federica Gabrieli |

Alpago Follina

ALPAGO/FOLLINA - Si è concluso ieri con grande partecipazione ed emozione il secolare pellegrinaggio dell’Alpago alla Madonna del Rosario di Follina, nell’anno del Giubileo della Speranza. Due giornate intense, cariche di significato e vissute nel segno della fede, della tradizione e dell’identità condivisa tra territori uniti da secoli da un legame profondo e ancora vivo.

Il pellegrinaggio, iniziato sabato a Chies d’Alpago, ha alternato momenti spirituali, culturali e di condivisione autentica. Dalla riflessione offerta nel convegno dedicato alla storia e al significato del cammino, fino alle attività legate alle antiche tradizioni artigiane del territorio, come la tosatura delle pecore e la visita all’Antico Lanificio Paoletti: ogni tappa è stata un tassello prezioso in un mosaico di memoria e futuro. La serata di sabato si è chiusa sotto il segno della convivialità con una cena a base di agnello dell’Alpago, preparata con passione dagli chef del territorio e organizzata dalla Pro Loco Follina, che ha offerto ai pellegrini e ai visitatori un assaggio autentico della cucina locale.

Ma è stata la giornata di domenica a rappresentare il culmine del pellegrinaggio: un lungo cammino a piedi, un passo dopo l’altro, come fecero gli avi, verso l’Abbazia cistercense di Follina, che per l’occasione si è rivelata gremita di volti, emozioni e speranza. L’arrivo dei pellegrini è stato accolto con musica, abbracci e silenzi carichi di significato. La Santa Messa solenne, presieduta dal Cardinale Beniamino Stella, ha suggellato l’evento, seguita dal toccante Concerto alla Madonna del Rosario eseguito dalla Piccola Orchestra Veneta con coro. Quello vissuto in queste due giornate non è stato soltanto un evento religioso, ma un momento collettivo che ha rimesso al centro il senso del cammino come esperienza umana e spirituale. Un cammino che, come ha ricordato chi ha preso parte, unisce territori, storie, generazioni. Un gesto che parla di reciprocità, di memoria condivisa e di valori che non invecchiano. Le amministrazioni di Alpago, Chies d’Alpago, Tambre e Follina, insieme ai parroci, ai volontari, ai musicisti e agli organizzatori, hanno reso possibile ogni dettaglio di queste giornate. Ma sono stati i pellegrini, con la loro presenza silenziosa e determinata, i veri protagonisti di un momento che ha saputo restituire alla comunità il valore profondo del camminare insieme.

Il pellegrinaggio Alpago–Follina si conferma così non solo una tradizione che attraversa i secoli, ma anche un’occasione di incontro, riscoperta e rinnovata speranza. In un tempo che chiede visioni nuove, guardare alle nostre radici ci aiuta a camminare con passo più sicuro verso il futuro con un legame vivo, che resiste al tempo come il filo della lana che lega le nostre storie…


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