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16 aprile 2024

Vittorio Veneto

"Un fondo per i comuni veneti confinanti col Friuli"

Sindaci incontrano il senatore Piccoli

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CORDIGNANO - "Dobbiamo creare le condizioni perché il Fondo per i comuni veneti confinanti col Friuli diventi realtà. Istituzioni e rappresentanti dei vari schieramenti devono fare una battaglia per l’equilibrio fra i territori”. E’ questo l’appello lanciato dal municipio di Cordignano dall'Associazione comuni di confine ASSCO rappresentata da Roberto Campagna, sindaco di Cordignano e presidente dell’Associazione, insieme al primo cittadino di Meduna di Livenza Marica Fantuz e al collega di Sarmede Larry Pizzol nel corso di un incontro con il senatore Giovanni Piccoli, autore di una proposta di legge - depositata poco più di una settimana fa in Senato - per l’istituzione di un fondo perequativo destinato alle aree confinanti col Friuli Venezia Giulia sulla falsariga di quello che già avviene per i territori veneti e lombardi limitrofi al Trentino Alto Adige.

 

Il fondo perequativo è rivolto a 28 comuni veneti (di cui 7 nella provincia di Venezia, 8 del Trevigiano, 13 della provincia di Belluno) e, più in generale, dei territori contermini. La proposta di legge presentata da Piccoli impegna la Regione Friuli Venezia Giulia, a versare dei contributi in favore dei territori (gli Enti di Area Vasta) della Regione Veneto ad essa confinanti che potranno essere utilizzati sia per finanziare progetti volti allo sviluppo economico e sociale sia per la spesa corrente, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita di cittadini e imprese. Sul fondo dovrà vigilare la Regione Veneto con i comuni.

 

“I sindaci di Cordignano, Meduna e Sarmede mi hanno detto che tale misura è necessaria per riequilibrare la situazione fra i territori e, come prima azione, siamo d’accordo nell’allargare il fronte a tutti gli amministratori veneti e friulani che credono in questa battaglia per l’equità”, afferma Piccoli. “Vogliamo portare a casa questa legge entro l’anno e per farlo dobbiamo creare un fronte trasversale e coeso, che parta dai comuni bellunesi, trevigiani e veneziani, passi per le Regioni Veneto e Friuli, per poi arrivare a Roma: penso che con un’assunzione generale di responsabilità si possa fare parecchia strada”, conclude Piccoli.

 



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