TREVISO - “Per la nuova casa di riposo è proprio necessario cementificare un’area verde?”. E’ questa la domanda che si pongono Coalizione Civica e Europa Verde della Marca Trevigiana, dopo l’annuncio della presentazione di un progetto per la realizzazione di una struttura residenziale per la terza età da parte della Cooperativa Provinciale Servizi, a ridosso del parco dello Storga.

“Dopo che nel 2019 l’attuale maggioranza consiliare di centrodestra aveva accolto l’osservazione della Cps per la modifica della destinazione d’uso del terreno di sua proprietà fronte Storga era ovvio che si arrivasse alla presentazione di un progetto edilizio”, sottolinea Luigi Calesso. “Passando la destinazione dell’area da “opere pubbliche” a “opere di interesse pubblico”, infatti, è diventata possibile la realizzazione di una struttura residenziale per anziani privata, cosa che fino all’accoglimento dell’osservazione non era possibile”.

“Anche questa possibile nuova colata di cemento in un’area di indubbio pregio ambientale, è cemento responsabile”? In questo caso non siamo di fronte a una edificazione con fini speculativi, anzi, la realizzazione di una nuova casa di risposo risponde sicuramente a una necessità sempre più diffusa, quella di strutture per la terza età”, continua. Ma era proprio necessario che la casa di riposo venisse realizzata ex-novo? Non si poteva pensare alla ristrutturazione di qualche edificio esistente, magari abbandonato come ce ne sono tanti in ogni angolo della città, a cominciare dall’ex-brefotrofio di proprietà della Provincia, a poche centinaia di metri dal luogo in cui è prevista la costruzione della nuova casa di riposo?”.

Capisco perfettamente la volontà di far vivere glia anziani in un contesto salubre e piacevole ma non mi pare che nel territorio cittadino manchino gli edifici da ristrutturare che rispondono a queste esigenze”.

Ad esprimere preoccupazione per l’impatto che l’opera avrà sull’area di risorgiva e bacino di biodiversità è anche Europa Verde: “Ci chiediamo quale possa essere la necessità di ulteriori edificazioni una zona in cui le possibilità di riqualificazione edilizia non mancano. La migliore opera pubblica che si possa pensare per l’area dello Storga è il suo ampliamento, la sua salvaguardia, e la sua manutenzione costante”.