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28 marzo 2024

Oderzo Motta

Unabomber: esame del Dna per Maisano e altre due persone

Il giornalista che ha fatto riaprire il 'cold case': 'Lo chiede la difesa per escludere che vi siano state contaminazioni'. Con lui anche due vittime nell'opitergino

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Unabomber: esame del Dna per Maisano e altre due persone

TRIESTE / ODERZO - "Io, il mio collaboratore e credo anche il custode dell'archivio, abbiamo dato l'assenso a sottoporci al prelievo del Dna, come richiesto dalla difesa di alcuni degli indagati" nel caso Unabomber. Lo ha detto Marco Maisano, il giornalista che ha fatto riaprire il 'cold case', precisando che "la difesa intende confrontare i nostri Dna" con eventualmente altri individuati sui reperti, per "escludere che vi siano state contaminazioni". Per il giornalista è "un atto formale, ma su un caso così importante è giusto per escludere ogni dubbio. Anche perché siamo in incidente probatorio".

Per Maisano è "assolutamente impossibile che ci sia stata contaminazione": abbiamo "visto solo buste con nomi sopra, le abbiamo prese e spostate da una scatola all' altra, senza vedere cosa ci fosse dentro, senza aprirle. Su una c'era scritto 'capello bianco' e l'abbiamo messa in un'altra scatola". Intanto, domani uscirà una puntata inedita del podcast "Fantasma - Il caso Unabomber", l'inchiesta che ha portato, appunto, alla riapertura delle indagini da parte della Procura di Trieste, a 17 anni dall'ultimo episodio accertato. Maisano ha infatti lavorato per mesi per ricostruire la vicenda, parlando con alcune vittime, ascoltando intercettazioni e chiedendo l'autorizzazione al Tribunale per accedere ai faldoni e alle prove raccolte nelle indagini. E' in questa fase che ha trovato tre reperti mai analizzati prima, che, con le tecnologie attuali potrebbero segnare una svolta. Maisano e due delle vittime dell'opitergino, Francesca Girardi e Greta Momesso, hanno richiesto alla Procura di Trieste la riapertura del caso. A seguito del podcast anche la procura ha fatto ulteriori ricerche trovando altri sette reperti mai analizzati e ha già disposto l'esame del dna su tutti i reperti. Sono indagate undici persone, di cui solo una per la prima volta, le altre erano già state coinvolte in passato nelle inchieste delle quattro procure che negli anni si sono interessati del caso.

 


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