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19 aprile 2024

Conegliano

Unabomber, la Procura: ''Accertamenti genetici su dieci reperti''. C'è anche un indagato di Gaiarine

Tre coppie di fratelli fra gli iscritti al registro degli indagati

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Unabomber, la Procura: ''Accertamenti genetici su dieci reperti''. C'è anche un indagato di Gaiarine

GAIARINE - Chi non credeva alla riapertura del 'cold case' Unabomber deve ricredersi. Non solo il Procuratore capo di Trieste (città che per ultima si è occupata del caso a suo tempo) Antonio De Nicolo e il sostituto Federico Frezza hanno riaperto il fascicolo e vi hanno iscritto undici indagati, ora si passa all'esame genetico dei reperti. Il presidente della sezione Indagini preliminari, Luigi Dainotti ha accolto la richiesta della Procura di effettuare un incidente probatorio per sottoporre a indagine dieci reperti. La speranza è che si identifichi il responsabile, o i responsabili, dei 28 attentati che tra 1994 e 2006 seminarono il panico causando danni fisici e materiali a tanti nel NordEst. Soltanto dieci reperti tra le migliaia sequestrati nell' ambito delle indagini, forse anche quelli indicati da Marco Maisano, il giornalista al lavoro per OnePodcast che per mesi li ha visionati trovando un capello bianco su un uovo inesploso e due capelli e peli repertati in un ordigno inesploso a San Stino di Livenza, in Veneto. Il 13 marzo si terrà un'udienza per nominare periti Elena Pilli, dell'università di Firenze, e il colonnello Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma, poi 60 o 90 giorni dopo circa arriveranno le perizie. Intanto, sono circolati i nomi dagli undici indagati: dieci di questi sono già noti perché, come aveva fatto sapere la Procura, si tratta di persone che erano state iscritte all'epoca; una sola, invece, "la cui attendibilità appare problematica ed è tutta da verificare", come ha detto la Procura, è stata coinvolta per la prima volta. Si tratta di L.P., residente a Gaiarine, dove sembra si sia trasferito da poco da Cagliari, dove è nato 61 anni fa. Ciò che colpisce nell'elenco è il fatto che siano quasi tutti (nove su undici) del pordenonese e che ne facciano parte tre coppie di fratelli, troppe per essere casuali e non un elemento che ha indirizzato le indagini in una certa direzione. Una delle coppie di fratelli è composta da G. ed E. Z.,; poi ci sono i gemelli L. e L. B. di Sacile (Pordenone) e C. e D. B. di Fontanafredda (Pordenone). L'elenco include inoltre L.F. di Tarcento (Udine), A.L.S. di Lestans di Sequals (Pordenone), C. M. di Azzano Decimo (Pordenone), G.F.M. di Casarsa della Delizia (Pordenone). Comunque, l'iscrizione nel registro degli indagati non è indizio di colpevolezza in quanto si basa su una ragione tecnica, spiegata da De Nicolo: "Sono un atto necessario per evitare il rischio di rendere nullo l'incidente probatorio". Aggiungendo: "Sia chiaro che non ci sono nuovi elementi".

(di Francesco De Filippo)

 



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