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29 marzo 2024

Nord-Est

Vaccinazioni, caos e disagi: "Totale mancanza di rispetto verso i nostri anziani"

La rabbia dei sindacati dei pensionati Spi, Fnp, Uilp: "Dietro a ogni caso c'è una persona vera, va ripensato il sistema di accesso"

| Isabella Loschi |

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VENEZIA - "Convocato per il vaccino via sms solo un’ora prima dell’appuntamento a Treviso". E successo ad un ultra 80enne semi invalido. "Per la moglie è impossibile riuscire a prepararlo, uscire di casa e arrivare a destinazione in tempo utile".

A Padova, invece, "un'anziana di 87 anni, che deambula precariamente con il girello ma può uscire di casa solo trasportata di peso perché non riesce a fare le scale, riceve la convocazione ma l'Ulss 6 le dice che non è disabile abbastanza per richiedere la vaccinazione a domicilio. E i servizi di trasporto - anche del volontariato - non disponibili: tutto pieno". Sono solo alcune delle segnalazioni che arrivano ogni giorno ai sindacati dei pensionati del Veneto, per segnalare i disservizi e i disagi della campagna vaccinale rivolta agli anziani.

A Venezia un anziano residente a Portogruaro ha prenotato il vaccino come da indicazioni della regione e si è visto dare l’appuntamento a Jesolo, quindi a 50 chilometri dalla sua residenza. In Pedemontana una coppia di 70enni si è sentita dire dal medico di base e dal numero di riferimento dell'Ulss 7 di aspettare la lettera di convocazione scritta, anche dopo l'annuncio da parte della Regione del portale unico.

“Siamo stanchi di questo atteggiamento paternalistico, per cui quando c'è qualcosa che non funziona è sempre colpa di qualcun altro, oppure il problema non è così grave e bisogna portare pazienza: dietro a ogni caso c'è una persona vera, che merita rispetto”, affermano le segretarie generali venete Elena di Gregorio (Spi Cgil), Vanna Giantin (Fnp Cisl) e Debora Rocco (Uilp Uil). “In questa campagna vaccinale - lamentano i sindacati dei pensionati - la dignità degli anziani è continuamente lesa da informazioni frammentarie e organizzazione che funziona a marce alterne”. “E’ necessario ripensare al sistema di accesso e dare linee guida certe e definitive per la vaccinazione a domicilio. Non sono più ammissibili le ore di coda ai centri vaccinali - concludono Spi, Fnp e Uilp del Veneto - in una situazione di paradossale e rischioso assembramento, con anche anziani che si portano la sedia da casa”.

 


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Isabella Loschi

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