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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

Il vagito di Vittoria, l’ultima bimba nata all'ospedale di Vittorio Veneto

Il nosocomio è stato trasformato in Covid-Hospital, interamente dedicato a curare i casi di positività al coronavirus

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Il vagito di Vittoria, l’ultima bimba nata all'ospedale di Vittorio Veneto

VITTORIO VENETO - Mentre la battaglia contro la pandemia si fa sempre più dura, la speranza di vincerla arriva da una bimba di 2 chili e 980 grammi nata a Vittorio Veneto. È di Vittoria, questo il nome scelto da mamma Silvia Longo e da papà Luca Dell’Utri, l’ultimo vagito che si è udito nel punto nascita dell’ospedale di Costa prima che questo, venerdì 20 marzo, diventasse “covid- hospital”, cioè interamente dedicato a curare i casi di positività al coronavirus. La vita di questa piccola, arrivata nel pieno dell’emergenza e chiamata Vittoria, non può che non essere di buon augurio per la città e per la comunità vittoriese.

 

«Il nome Vittoria per noi rappresenta una gioia in questo momento difficile e anche una luce di speranza per tutti in questo periodo grigio» dicono Silvia e Luca. Vittoria è la loro primogenita, una bimba sana e tranquilla. Il primo vagito lo ha emesso alle 22.38 di giovedì 19 marzo, giorno di San Giuseppe, la festa del papà. E un’emozione unica è stata per Luca poterla subito tenere in braccio, mascherina calata sul volto. Poi, giovedì mattina, l’annuncio alla mamma che il reparto, per la riorganizzazione dell’ospedale, sarebbe stato di lì a poco chiuso. «Vittoria è stata messa in una culla termica, io invece sono stata bardata con tutti i dispositivi di protezione individuale – racconta Silvia – e, caricate in ambulanza, ci hanno portate all’ospedale di Conegliano per il proseguo della degenza». Mamma e bimba stanno bene e il papà è al settimo cielo. I nonni per ora hanno conosciuto Vittoria tramite una video-chiamata con lo smartphone e non vedono l’ora di poterla conoscere dal vivo.

 

 

«Sono molto legata alla mia città e per questo avevamo scelto il nome Vittoria che devo dire ora è arrivato in un momento particolare – racconta Silvia -. E vista la situazione, questo nome ci ha convinto ancora di più. Vittoria è un messaggio di speranza, un messaggio di buon augurio. Quando sono stata ricoverata a Vittorio Veneto sentivo il via vai delle ambulanze e fuori il clima si era fatto pesante. Ora ci auguriamo che Vittoria non sia l’ultima bimba a nascere a Vittorio Veneto». «Nell’ospedale di Costa – prosegue Luca – abbiamo trovato personale preparato e gentile, un ambiente famigliare». «Sarebbe davvero una grande perdita se non riaprisse – aggiunge Silvia -, speriamo che questa pandemia permetta di ripensare e di potenziare questo punto nascita. Oggi infatti non si partorisce più a Vittorio Veneto se ci sono complicanze, se il parto viene indotto o se c’è da fare il cesareo. Per questo Vittoria è solo la numero 36 da inizio anno, perché tanti altri bimbi vittoriesi sono nati a Conegliano o altrove. I medici e tutto il personale sono competenti: questo reparto non deve chiudere».

 


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Claudia Borsoi

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