Vajont, 60 anni dopo: un tributo alle vittime e un appello alla memoria
Da sabato in edicola con il Gazzettino “Vajont. Quella notte io c’ero”, un romanzo nato dai racconti di chi è sopravvissuto
| Clara Milanese |
LONGARONE – Il 9 ottobre 1963 è una data che non dovremmo mai dimenticare.
Una data che segnò uno dei capitoli più tragici della storia italiana: sessant’anni fa, la tragedia del Vajont scosse il cuore delle Dolomiti e la coscienza di un’intera nazione, lasciando un segno indelebile nella storia e nelle anime di chi fu testimone di quella notte terribile. Oggi, ricordare e onorare le vite perdute in quella notte fatale e riflettere su quanto sia importante la memoria per prevenire eventuali disastri futuri è un dovere collettivo.
Da sabato 23 settembre sarà disponibile, insieme a “Il Gazzettino”, il libro Vajont. Quella notte io c’ero scritto da Paolo Munarin, uno dei sopravvissuti, che aveva meno di due anni al momento della tragedia e si trovava a casa dei nonni, l’unica casa rimasta in piedi nella frazione di Pirago. L’opera, edita da De Bastiani, è un potente misto di racconti e ricordi, talvolta romanzati dall’autore stesso, che con le sue parole ci ricorda l’importanza di non dimenticare mai ciò che è accaduto quella notte. Paolo Munarin, attraverso le pagine del suo libro, ci accompagna per mano fino a farci rivivere quelle ore drammatiche, a conoscere le storie di coloro che persero la vita e a comprendere l’immensa tragedia che si è abbattuta sulle comunità di Longarone, Pirago, Faè, Villanova, Rivalta ed Erto e Casso.
Il libro si potrà acquistare in tutte le edicole del Veneto e del Friuli con un supplemento di €7,90.