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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Vascellari il medico che salvò tre ebree dal campo di concentramento

Il dottor Giuseppe Vascellari (1894-1962) è stato primario del reparto di medicina dell’ospedale civile di Serravalle tra il 1943 e il 1945

| Claudia Borsoi |

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Giuseppe Vascellari

VITTORIO VENETO – Salvate grazie ad un misterioso virus e al coraggio di un medico vittoriese. Le sorelle Valenzini evitarono la deportazione nei campi di concentrazione, arrivando sane e salve alla fine del secondo conflitto mondiale, grazie allo stratagemma architettato dal dottor Giuseppe Vascellari (1894-1962), primario del reparto di medicina dell’ospedale civile di Serravalle tra il 1943 e il 1945.



Il 14 novembre 1943 scattò l’ordine di internamento per le tre ultime cittadine vittoriesi di fede ebraica residenti nel ghetto: le sorelle Amina, Regina e Sara Valenzini di 75, 85 e 88 anni. «Solo grazie all’iniziativa di un emerito concittadino, il dottor Giuseppe Vascellari (in foto), che di sua personale iniziativa escogitò l’abile stratagemma di ricoverarle come pazienti nel reparto infettivi dell’ospedale della Confraternita dei Battuti, in una stanzetta appartata all’ultimo piano dell’ala ovest, esse poterono salvarsi dalla deportazione, arrivare sane e salve alla Liberazione e vivere serenamente gli ultimi anni della loro esistenza» ricorda lo storico dell’Isrev Pier Paolo Brescacin.



In occasione del giorno della memoria, una video-lezione, curata dall’Isrev, per gli alunni delle classi terze della scuola media “Da Ponte” sarà anche l’occasione per ricordare la figura del dottor Vascellari. «Questa è una storia che merita di esser conosciuta dalle nuove generazioni, una storia di coraggio, generosità e altruismo, che è giusto tramandare perché insegna che è sempre possibile per un individuo, anche nelle situazioni peggiori, operare delle scelte alternative in nome del rispetto della vita e della dignità della persona» sottolinea Brescacin.


 


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Claudia Borsoi

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