VERDE PUBBLICO PER 5 GIORNI ALL’ANNO
Il comune di Vittorio Veneto vende il suo parco più bello. Ma che importa? Sarà aperto al pubblico per 5 giorni su 365
| Emanuela Da Ros |
VITTORIO VENETO – E’ conto alla rovescia. Da oggi fino a a martedì prossimo gli italiani, ma sopratutto i vittoriesi, soprattutto i trevigiani, potranno/dovranno decidere se il parco Papadopoli (postatemi, vi prego, un sì, per assicurarmi che lo conoscete) dovrà continuare a essere un parco pubblico o imparare a diventare un’area verde privata. Da cedere – notare il tempo-limite: 5 giorni su 365 - ai vittoriesi).
Fino a quest’anno (anno Domini 2011) il parco Papadopoli è stato aperto al pubblico. La sua flora, le sue piante secolari sono state abbracciate da bimbi e adolescenti e adulti desiderosi di trovarvi un posto all’ombra. Un’ombra che fosse diversa, nella sua essenza. Il parco Papadopoli (la bibliografia ce lo rivela) è stata tutto questo fino a oggi: un’oasi di verde diverso. Diversificato. Monitorato. Persino archiviato nelle teche del giardino botanico dell’università di Padova. Il parco Papadopoli, a Vittorio Veneto, è stato una zona franca. Nel senso di “zona onesta e pubblica”.
Il parco Papadopoli visto dall'alto
Da domani Parco Papadopoli potrebbe essere privatizzato. Il comune l’ha ceduto e chi lo acquisterà avrà l’obbligo di aprirlo al pubblico per 5 giorni all’anno.
E’ come se Alice potesse fare una vacanza nel Pese delle meraviglie quando e come vuole il Cappellaio magico.
Toglietemi tutto ma non il verde dovrebbe essere lo slogan di ogni amministrazione pubblica. Che invece insegue, segue, con il dito indice i dati di bilancio. Vendere il Parco Papadopoli potrebbe “essere un affare”. Ma per chi?
A chiederselo è il Fai che ha raccolto 9 mila firme perché il Parco Papadopoli diventi il luogo del cuore 2010.
Due anni fa fu il Brolo del monastero di San Giacomo (con 13 mila firme raccolte) a diventare Luogo del cuore Fai. Domani potrebbe essere il parco Papadopoli. Ancora poche ore e, grazie a una firma (tra le altre spiccano quella del poeta Andrea Zanzotto e della poetessa Patrizia Valduga), il parco Papadopoli potrebbe essere l’area-che-non c’è. Sul bilancio in attivo delle amministrazioni. L’area verde che c’è ancora nel cuore e sulla piazza della gente comune.