Il vescovo Tomasi ha scelto la Casa della carità per celebrare il suo primo anniversario
Un’ordinazione episcopale dalla quale sono trascorsi 12 mesi molto intensi vista la pandemia
TREVISO - Ha scelto di celebrarlo alla Casa della Carità i suoi primi dodici mesi da vescovo mons. Michele Tomasi. Consacrato nel duomo di Bressanone, la sua diocesi di origine, ha preso possesso di quella trevigiana il 7 ottobre successivo. Una Chiesa da governare nell’anno più difficile, quello del Covid.
Con il lockdown incominciato in concomitanza con la Quaresima e la prima Pasqua vissuta in “reclusione”, con le Messe sospese o celebrate in streaming, i decreti del Governo da declinare ma soprattutto il bisogno di dare conforto, a parole almeno, al suo popolo di fedeli. Insomma, se non è “battesimo del fuoco”, quello ricevuto dal Vescovo Michele gli è andato assai vicino.
Questa mattina durante la messa celebrata alla presenza di operatori e volontari, il direttore della Caritas, don Davide Schiavon ha ricordato che “un anno fa è stata proprio la Casa della Carità il primo luogo in cui mons. Tomasi ha scelto di avviare i propri passi da nuovo vescovo. L’emozione è stata tanta per tutti noi.
Oggi ringraziamo con gioia il Signore per questo anno trascorso, e affidiamo il Vescovo a Lui perché continui a sostenerlo nelle tante sfide che il suo ministero gli pone innanzi”. Dal canto suo il Vescovo ha ringraziato la Caritas “un laboratorio di comunione e di rapporto 1:1 tra Parola di Dio ed opere di Bene per i fratelli più bisognosi”.