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14 giugno 2025

Castelfranco

Video e testimonianze incastrerebbero entrambi gli accusati per la rissa in cui è morto Lorenzo

Contestati ai due giovani di Montebelluna i reati di omicidio volontario e tentato omicidio

| La redazione |

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Baita al lago

CASTELFRANCO VENETO / MONTEBELLUNA – Le indagini sull’aggressione mortale avvenuta all’uscita del Playa Beach Club a Castelfranco Veneto hanno portato all’aggravamento delle accuse nei confronti di Taha Bennani, 22 anni, e Badr Rouaji, 19 anni, entrambi di Montebelluna. I due giovani sono stati arrestati domenica sera dai carabinieri in seguito alla rissa che ha portato alla morte di Lorenzo Cristea, 20 anni, e al ferimento di tre suoi amici. Il sostituto procuratore Giulio Caprarola contesta a entrambi i reati di omicidio volontario, tentato omicidio, lesioni personali aggravate, porto abusivo d’arma e rissa. È stata inoltre aggiunta l’aggravante dei futili motivi, che può comportare l’ergastolo, ma non la premeditazione, dal momento che tra la discussione nel locale e la rissa è trascorso poco tempo.

 

Determinante per l’inserimento di Bennani tra gli autori materiali dell’aggressione è stata la testimonianza di Alessandro Pepe, 19 anni, di Loreggia, ferito a un braccio. Uno dei due coltelli usati non è stato ritrovato, mentre l’altro è stato rinvenuto vicino al luogo dove i due arrestati erano stati scoperti a nascondersi da personale della discoteca e dai carabinieri. L’arma è stata inviata ai laboratori del Ris di Parma per le analisi. Intanto, è stata fissata per stamattina nel carcere di Santa Bona l’udienza di convalida dell’arresto. I due indagati potrebbero decidere di non rispondere alle domande.

 

È considerato un elemento chiave il filmato di otto secondi, girato con un cellulare da un testimone. Mostra una rissa già in corso nel fossato accanto a via Pagnana, con calci e pugni tra una decina di giovani. Si intravede un ragazzo, al momento non identificato con certezza, colpire un rivale con un fendente dal basso verso l’alto. Gli inquirenti ritengono che il primo a essere aggredito sia stato Alessandro Bortolami, ferito gravemente da sei coltellate, ma ormai fuori pericolo. Secondo gli investigatori, i due indagati non erano armati al momento dell’ingresso in discoteca, dove i controlli di sicurezza erano rigidi e dotati di metal detector. Si ipotizza che le armi siano state nascoste all’esterno.
 


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