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24 aprile 2024

Oderzo Motta

Vigile del Fuoco per quasi 40 anni: Ornello Casagrande va in pensione

Nel corpo dal 1983, era Capo Reparto a Motta ormai da più di 10 anni, dopo la promozione nel 2009

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Ornello Casagrande

ODERZO-MOTTA DI LIVENZA - Ornello Casagrande, classe 1960, nei Vigili del Fuoco dal 1983 e attualmente Capo Reparto Esperto, saluta e va in pensione. Da sempre residente a San Donà di Piave, Motta per lui è una seconda casa, avendovi lavorato per quasi quarant’anni: ha salutato lo scorso 1 maggio .

Venne promosso Capo Squadra nel 1996 ed era Capo Reparto a Motta ormai da più di 10 anni, dopo la promozione nel 2009. Ha svolto quasi interamente la propria carriera presso a Motta dove era capo squadra “facente funzione” ancor prima della promozione ufficiale. A seguire ha assunto l'incarico anche di Coordinatore del distretto Est del Comando di Treviso. Tra i tanti corsi seguito, anche quello di istruttore nautico.

Molto apprezzato dagli amministratori locali per il pragmatismo ma anche per il carattere aperto e gioviale, per decenni ha collaborato nelle varie situazioni di soccorso. Negli anni ha organizzato e partecipato a molte manifestazioni nelle scuole, oltre alle tante ricorrenze. Doti professionali a parte, Ornello è il classico “compagnone”: con la sua amata fisarmonica per quasi quarant’anni ha allietato i festeggiamenti dei Vigili in pensionati.

 

«Dopo quasi quarant’anni è arrivato anche per me il momento di chiudere un importante capitolo della mia vita


Sempre con il sorriso sulle labbra, con il piglio allegro e deciso e l’immancabile battuta. Sulla facciata del distaccamento, in bella mostra c’è una grande fiamma dei Vigili che lui stesso ha disegnato.

Spiega Casagrande: «Dopo quasi quarant’anni è arrivato anche per me il momento di chiudere un importante capitolo della mia vita. Mai avrei immaginato che il distacco fosse così difficile.

Ancora di più difficile vista la pandemia che non mi permette di salutare come vorrei. In questi anni più volte ho compilato la domanda per il trasferimento nel distaccamento vicino a casa, a San Donà, ma non ho mai avuto il coraggio di inoltrarla, poiché Motta è sempre stata la mia seconda famiglia, formata da uomini con grandi capacità e soprattutto grande cuore.

Non abbiamo solo condiviso giornate di lavoro, ma anche gioia e tante risate: sono i momenti che custodirò gelosamente. Spero solo di poter festeggiare al più presto questo traguardo insieme ai colleghi e agli amici di sempre».
 

 



Gianandrea Rorato

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