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24 aprile 2024

Treviso

Violenza di genere: "L’80% dei reati “spia” colpisce le donne"

Dalla Conferenza dei sindaci dell'Ulss2 un fondo a sostegno delle donne e dei loro figli minori vittime di violenza

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

violenza di genere

TREVISO – L’80% di ciascun reato “spia”, ovvero minacce, stalking, violenza sessuale, maltrattamenti, in cui si cela la violenza di genere, colpisce le donne. Se la quasi totalità di tali reati avviene in famiglia, denunciare un proprio famigliare, marito, compagno, padre, fratello, zio, nonno, non è mai semplice. Per molte vittime la denuncia contro un famigliare non è auspicabile, tuttavia l’appello a tutte le donne maltrattate è comunque a raccontare quello che stanno vivendo per potersi fare aiutare dalle tante istituzioni preposte.

Gli stessi operatori di polizia, Carabinieri in testa, grazie a una formazione dedicata anche di carattere psicologico oltre che giuridico, oggi più di ieri sono preparati ad ascoltare e accogliere. “Il contrasto alla violenza di genere rappresenta una priorità per le forze di polizia, per l’arma dei Carabinieri in particolare, la quale procede per oltre il 70% dei delitti anche in questo ambito particolare – ha spiegato Turrini, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Treviso, intervenuto all’evento “Difesa personale per la tua sicurezza”, promosso da Cna impresa Donna -. Per la complessità e la delicatezza di questo tipo di reati, l’arma ha cercato di avere operatori sempre più preparati. Occorre una grande capacità di ascolto della persona maltrattata, per comprendere tutti le implicazioni del suo racconto ma anche cosa dicono i silenzi.Il nostro obiettivo non è quello di arrivare a tutti i costi a raccogliere una denuncia ma di giungere ad attivare un percorso insieme alla persona. In questo senso Treviso è all’avanguardia: grazie alla collaborazione con il Soroptimist, le stazioni dei Carabinieri di Treviso, Vittorio Veneto, Conegliano e Oderzo sono state dotate di un apposito spazio per l’accoglienza e l’ascolto di donne e minori, un luogo protetto in cui possano sentirsi a loro agio nell’aprirsi”.

La violenza è una grave violazione dei diritti umani e un enorme problema di salute pubblica che coinvolge non solo il sistema sanitario, politico e giudiziario, ma appunto tutta la società tutta. È in quest’ottica che è stata ideata e realizzata un’iniziativa a sostegno delle donne vittime di violenza e dei loro figli minori, che vede protagonista la Conferenza dei sindaci con i Comuni afferenti all'Ulss 2 Marca trevigiana.

La conferenza ha approvato, infatti, l’istituzione di un fondo dedicato al sostegno delle attività rivolte alla prima accoglienza delle donne vittime di violenza e dei loro figli minori. Ogni Comitato dei sindaci - Treviso, Asolo e Pieve di Soligo – ha deliberato un fondo integrativo di 30mila euro, per la prima presa in carico di donne e minori vittime di violenza, per la realizzazione e il rafforzamento dei servizi nel territorio dei Comuni dei tre Distretti, garantendo la progettazione coordinata degli interventi e l’ampliamento dei servizi attraverso il Tavolo operativo interistituzionale al quale partecipano i tre distretti.
Tra gli obiettivi quello di ampliare la pronta accoglienza, garantendo a donne e minori un supporto professionale immediato, oltre ad un luogo sicuro dove potersi rifugiare, e quello di fornire agli operatori (Centri Anti Violenza, Servizi Sociali, Forze dell’Ordine, Pronto Soccorso) un servizio coordinato sul territorio e chiaro per modalità di accesso. 

 


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Isabella Loschi

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