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18 aprile 2024

Treviso

Violenza donne, nella Marca una nuova casa rifugio

Nel 2017 ha chiesto aiuto una donna ogni 530, il 70% sono donne italiane

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Violenza donne, nella Marca una nuova casa rifugio

TREVISO - “Il Veneto che, con 21 centri antiviolenza e 19 case rifugio risultava già avere un buon indice di copertura territoriale sta ulteriormente potenziando la propria rete: quest’anno diventano operative tre nuove strutture di accoglienza, un centro antiviolenza a Legnago, e due case rifugio nell’Est veronese e a Treviso. Cresce anche il numero degli sportelli periferici dei Centri Antiviolenza: nel 2018 se ne aggiungono altri 9, portando così a 50 i punti di accesso per le donne nel territorio regionale. In media nel 2017 il Veneto disponeva di un punto di accesso ogni 63 mila donne, con picchi ‘virtuosi’ come la Provincia di Rovigo, dove c’è uno sportello o un centro antiviolenza ogni 30mila donne residenti”. Ad affermarlo, nel giorno della pubblicazione del report annuale sull’attività dei centri antiviolenza e delle strutture protette in Veneto è l’assessore regionale alle politiche sociali Manuela Lanzarin.

Nel 2017 in Veneto una donna ogni 530 ha telefonato o richiesto aiuto ad uno dei 41 punti di accesso dei Centri Antiviolenza. A rivolgersi ai centri antiviolenza sono soprattutto donne italiane (69%), in prevalenza tra i 31 e i 50 anni, coniugate o conviventi e con un grado di istruzione medio-alta: 6 su 10 sono in possesso di un diploma o di una laurea e il 51 % ha un’occupazione. Due su tre hanno figli: 1110 bambini o ragazzi, pari al 64 per cento dei minori registrati, sono vittime di violenza assistita e accompagnano la madre nel percorso di protezione. Nell’80% dei casi la violenza avviene all’interno di relazioni affettive: il 98 per cento degli autori sono maschi (2980), anche se si segnalano 73 donne responsabili di violenza su altre donne.

La rete regionale dei Centri ha registrato 4733 contatti e ha preso in carico 3107 donne, 396 in più rispetto al 2016. I nuovi casi di donne arrivate per la prima volta a bussare alla porta dei Centri Antiviolenza sono stati 2092 (circa cento in più rispetto al 2016): in media una richiesta di aiuto su due si è tradotta in un percorso di sostegno e protezione.

Le donne si rivolgono ai Centri Antiviolenza per scelta personale (1042), su suggerimento di conoscenti amici e parenti (581) o, più frequentemente, inviate dalla rete dei servizi territoriali (786). “L’aumento degli invii dai servizi - commenta l’assessore – significa che la rete si sta strutturando e consolidando e che sta prendendo forma una presa in carico più completa della donna e dei suoi figli”.

 



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