Vittorio Veneto, ambientalisti e pescatori uniti contro la nuova centralina: "Mettere un limite definitivo a questi impianti"
Le osservazioni presentate da Legambiente e dai Pescatori sportivi del Meschio
VITTORIO VENETO - Pescatori e ambientalisti uniti contro la nuova centralina idroelettrica sul Meschio in area ex Carnielli. Le osservazioni presentate da Legambiente del vittoriese e dall’Associazione pescatori sportivi del Meschio, infatti, per molti aspetti sono sulla stessa lunghezza d’onda.
“L’effetto cumulato della riattivazione della centralina in oggetto, sommata alle altre già in funzione – scrivono i pescatori – comporterà una pressoché totale sottrazione di habitat per le seguenti specie ittiche protette presenti nel fiume: lampreda padana, scazzone, trota marmorata, barbo”. Le stesse osservazioni si trovano anche nel documento presentato da Legambiente.
Al momento, lungo tutto il corso del Meschio, insistono 36 concessioni di derivazione idraulica e 20 centraline attive in meno di 25 km. “Se questo progetto venisse approvato – continuano i pescatori -, il tratto del Meschio sopra citato arriverebbe a contare ben 7 centraline in 3,7 km, una ogni 528 metri”.
Secondo Legambiente, invece, “l’effetto cumulato di questa centralina, insieme a tutte le altre esistenti nel solo tratto cittadino del fiume Meschio – da Piazza Santa Giustina a nord fino a via del Cansiglio a sud – porterebbe di fatto alla sparizione del fiume nella sua configurazione naturale, fatta eccezione per il breve tratto nel centro storico di Serravalle”. Per gli ecologisti si dovrebbe “considerare oggettivamente la reale ipotesi di mettere un definitivo limite sia a nuovi progetti di micro-centrali, sia alla riattivazione di vecchie centraline”.
Il progetto del nuovo impianto verrà presentato – in videoconferenza – il 9 marzo.