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24 marzo 2025

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, arriva la conferma della Questura: “Tava” chiusa dopo la rissa, ma il caso fa discutere

Chiusura forzata per 15 giorni, ma lo staff non ci sta: “Ci stiamo già attivando per contestare questo provvedimento nelle sedi opportune”

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

questura treviso

VITTORIO VENETO - Dalla Questura è arrivata la conferma: dopo la rissa di sabato scorso, la “Tava” di Vittorio Veneto rimarrà chiusa per due settimane. Il questore di Treviso, Alessandra Simone, ha infatti disposto la sospensione della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande per il noto locale di via Vittorio Emanuele II. Come riporta una nota della Questura, il provvedimento è stato adottato su proposta dei Carabinieri. La decisione è arrivata dopo la rissa avvenuta sabato scorso, episodio che avrebbe causato almeno tre feriti e che in città sta facendo discutere. “Il provvedimento non costituisce una sanzione per l'esercizio commerciale, ma è volto a tutelare la cittadinanza, evitando il consolidarsi nel tempo di una situazione di potenziale pericolo per la sicurezza della collettività”, spiega ancora la Questura.

Il provvedimento era stato reso noto ieri dallo stesso locale vittoriese. “Con grande amarezza siamo costretti a comunicare che, a seguito di un episodio di violenza accaduto nella piazza adiacente al nostro locale sabato scorso, le autorità hanno deciso di imporre una chiusura forzata della Tava per 15 giorni”, aveva scritto lo staff del locale sui propri canali social. “Ci stiamo già attivando per contestare questo provvedimento nelle sedi opportune e valutiamo ulteriori azioni per tutelare i nostri diritti e quelli di chi lavora con noi”, ha reso noto lo staff.

“Il caso della Taverna di Vittorio Veneto è emblematico e dimostra il carico di responsabilità indirette cui noi esercenti siamo sottoposti – dichiara Dania Sartorato, presidente di Fipe Confcommercio della provincia di Treviso -. Purtroppo i locali, per il loro essere ‘pubblici’, diventano involontariamente uno spazio aperto in cui si palesano episodi di degrado e microcriminalità e spesso gli esercenti si trovano a dover affrontare situazioni di emergenza con pochi strumenti a disposizione e a volte subendo danni come, in questo caso, la chiusura. Affronteremo subito la questione chiedendo un incontro di approfondimento al Questore e manifestiamo al collega la massima solidarietà della categoria”.

 


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Roberto Silvestrin

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