Vittorio Veneto, Enrico Chies vince il premio Pavese
Si è aggiudicato il premio con la sua tesi di laurea
VITTORIO VENETO - Enrico Chies dal Liceo Classico “Marcantonio Flaminio” di Vittorio Veneto ha studiato all'Università Ca' Foscari di Venezia, dove è diventato uno dei giovani studiosi di punta del Laboratorio di Aletheia Ca' Foscari. Ha collaborato ai progetti Classici Contro e Ilioupersis, diretti da Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani, con interventi pubblici tra Venezia, Vicenza, Novi Ligure, Schio, Cagliari e Vittorio Veneto. Si è laureato all'inizio di quest'anno in Scienze dell’Antichità con la tesi di Letteratura Greca «Gli agoni degli eroi nell’epica greca arcaica. Analisi tematica e commentario a Iliade 23.653-699. Con un esperimento di marcatura digitale dei motivi».
Con questa tesi sperimentale vince ora il Premio dedicato all'illustre studioso Carlo Odo Pavese, che nei suoi studi tra Pisa, Harvard e Venezia è stato protagonista di grandi innovazioni nell'interpretazione degli autori antichi ed è stato anche un pioniere delle Digital Humanities applicate alla Lirica corale e a Omero. La tesi magistrale di Enrico Chies studia il tema degli agoni sportivi nell’epica greca arcaica, in particolare i giochi funebri in onore di Patroclo nell'Iliade e i giochi atletici dei Feaci nell'Odissea. In rilievo sono la struttura, le strategie e le caratteristiche fondamentali del racconto epico, per comprendere quali sono i valori e il significato dello sport alle sue origini. Emergono insieme dai testi antichi anche gli archetipi della nostra idea moderna dello sport. Con l’applicazione digitale di Euporia, una piattaforma sviluppata nell’ambito dei progetti del Venice Centre for Digital and Public Humanities, i risultati divengono strumento per nuovi sviluppi della ricerca.
Qual è il significato degli studi della Letteratura Greca antica oggi?
Certo, i classici antichi lanciano una sfida intellettuale e civile, all'insegna del confronto e del dialogo. I testi antichi hanno la forza di costruire un ponte tra il passato, il presente e il futuro: mettono in scena archetipi e paradigmi capaci di focalizzare le questioni più essenziali, complesse, difficili, le quali ancor oggi, così come tremila anni fa, fondano e agitano la nostra vita personale e la nostra società moderna. C’è poi una questione cognitiva ed estetica. Lo studio della letteratura greca consente di sperimentare un pensiero differente insieme alla bellezza della lingua, delle parole e dell’immaginario.
Quali valori emergono per i nostri giorni dal suo studio dello sport in Omero?
L’epica omerica si fa portavoce del valore civile dello sport. Quando gareggiano, gli eroi riescono a trasformare le potenzialità distruttive della competizione tra avversari in un’opportunità di confronto positivo e costruttivo. Gli atleti non mirano all’annientamento del rivale, ma sono capaci di costruire relazioni basate sul rispetto e il riconoscimento reciproco. La violenza della gara non conduce mai a esiti irreparabili. Tutto è regolato da un principio di fair play, tremila anni prima delle nostre regole moderne. Non a caso, contrariamente a molte letture ingannevoli, lo sport appare antitetico rispetto alla guerra, che quotidianamente espone gli eroi alla violenza più terribile. La poesia omerica può davvero offrirci qualche paradigma su cui riflettere.
Che significato ha la sua partecipazione alle ricerche del gruppo di Aletheia, il Laboratorio di Letteratura Greca di Ca' Foscari?
Faccio parte di Aletheia dal 2018. La partecipazione alle ricerche del Laboratorio è un’occasione di crescita scientifica e personale. Ciascun membro di Aletheia contribuisce ai lavori del gruppo con i propri studi e la propria prospettiva: i pensieri antichi vengono messi in discussione in una dimensione di collaborazione, di confronto e di amicizia. La mia tesi magistrale risente degli stimoli e dell’influenza del lavoro collettivo di Aletheia: da ciascuno dei miei compagni ho tratto spunti, suggerimenti ed esempi preziosi. E stato possibile parlare dei temi complessi dello sport antico davanti a un grande pubblico, come al Teatro Metropolitano Astra di San Donà di Piave, dove abbiamo discusso sulla scena dello sport degli eroi insieme ai campioni della squadra di Rugby del San Donà.
Al prossimo progetto Ilioupersis. Inventare la pace al Museo della Battaglia di Vittorio Veneto (26-27 ottobre 2023) quale sarà il suo contributo?
Nel corso delle due giornate dedicate alla guerra e alla pace, terrò un intervento dal titolo Epeo, ovvero la civiltà dello sport. Analizzando il racconto omerico dell’incontro di pugilato tra Epeo ed Eurialo, parlerò delle forme e del significato del fair play nel mondo eroico, non trascurando qualche proiezione sulla modernità. Con qualche spunto per capire quali sono le mistificazioni e le possibilità di inventare qualche via della pace nei conflitti attuali. Il pensiero va anche al grande significato delle Olimpiadi proprio di fronte alla violenza della guerra. Questo antidoto prezioso lo troviamo già in Omero.
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