Volpago, ampliamento cava: la minoranza accusa il sindaco: “Dovrebbe andarsene a casa. Altro che terzo mandato!”
I consiglieri di "Civica per Volpago" pubblicano atti e delibere che, secondo loro, contraddicono le dichiarazioni pubbliche di Guizzo

VOLPAGO DEL MONTELLO – Secondo i consiglieri comunali della lista “Civica per Volpago”, la versione fornita dal sindaco Paolo Guizzo sull’ampliamento della cava della Inerti Camalò nella frazione di Belvedere non regge al confronto con i documenti ufficiali. In un lungo post corredato di atti pubblici, la minoranza ricostruisce i passaggi amministrativi che, a loro avviso, mostrerebbero una sostanziale discrepanza tra le dichiarazioni di contrarietà del primo cittadino e i fatti. «Viste le ultime dichiarazioni del Sindaco sui media, si rende necessario fare alcune puntualizzazioni, poiché i documenti in nostro possesso, danno una interpretazione completamente diversa rispetto alla dichiarata “contrarietà all’ampliamento delle cave” da parte del primo cittadino», scrivono i consiglieri.
Il racconto parte nel 2017, quando tutto il consiglio comunale votò contro l’ampliamento della cava, includendo nel rifiuto anche una strada comunale di 650 metri quadrati. A marzo 2022, però, la Regione Veneto approvò l’ampliamento a condizione che il cavatore dimostrasse la piena disponibilità delle aree interessate, compresa quella comunale. Nel 2023 e 2024 la Inerti Camalò ha avviato diverse interlocuzioni con il Comune, proponendo prima l’acquisto, poi la locazione temporanea dell’area, fino a chiedere la sdemanializzazione della strada. La richiesta è stata accolta nella delibera n. 10 del 24 aprile 2024, approvata esclusivamente dalla maggioranza. La motivazione ufficiale: l’area non aveva più funzione di strada e risultava integrata nel contesto della cava.
La critica dei consiglieri si concentra proprio su questa decisione: «Ogni tentativo è stato vano per bloccare la cessione di questo relitto stradale, che formalmente, pur essendo piccolo nei confronti della cava, era una vera e propria spina nel fianco che teneva bloccata l'espansione di cava e il sindaco Guizzo lo sapeva benissimo!». La vendita è avvenuta a favore dell’unico offerente, la Inerti Camalò. «Senza quella proprietà la cava non poteva essere ampliata, questo era il vero valore di quel relitto stradale: bloccare l'ampliamento!», affermano i consiglieri. Secondo la minoranza, l’operazione ha di fatto sbloccato l’espansione della cava, in contrasto con la volontà espressa all’unanimità dal consiglio nel 2017. Aggiungono che sono in corso nuove richieste per l’apertura di altri fronti estrattivi: una nuova cava “Belvedere 2” e un’estensione di quella già esistente. Il gruppo conclude con una critica diretta al sindaco: «Un Sindaco che non rispetta la volontà del Consiglio Comunale e favorisce la distruzione del proprio territorio, del proprio paesaggio, dovrebbe andarsene a casa. Altro che terzo mandato!».
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