W le spose e tutti coloro che si amano
L’immotivato clamore del matrimonio tra Paola Turci e Francesca Pascale
EDITORIALE – Di solito a destare interesse sono i matrimoni tra blasonati ma questa volta, nell’Italia bacchettona e anacronistica a far parlare è l’unione tra la brava cantante Paola Turci e l’amata compagna Francesca Pascale, ex fidanzata di Silvio Berlusconi.
In un paese civile la notizia dovrebbe essere data sola in virtù del fatto che si tratta del matrimonio di due personaggi noti. Ma inutile illudersi, se nel “Belpaese” la notizia tiene banco è, in primis perché si tratta di uno sposalizio tra due donne, e in secondo luogo perché Francesca è stata, per diverso tempo, al fianco di un noto politico. Che dire? In entrambi i casi si tratta di ragioni meschine.
Glisso per decenza sulle cattiverie dei leoni da tastiera e sulla volgarità di alcuni media, senza nascondere l’imbarazzo, come giornalista, di esercitare le medesima professione. Ma è mai possibile che in questo paese non si possa semplicemente gioire per il fatto che due persone, a prescindere dal genere, si vogliono bene!?!
Eterosessuali, omosessuali, bisessuali, transessuali, transgender, gender fluid, gender queer, gender creative, non-binarie, pansessuali, demisessuali… per quale motivo occorre sottolineare le unicità e imporre modelli e stili di vita? Persone, sono persone e in questo caso persone che si amano!
Paola mediterranea e talentuosa, Francesca algida e affascinante: due belle donne alle quali non si può che augurare ogni felicità e che oggi, il giorno del loro matrimonio, non sia che l’inizio di una lunga vita insieme piena d’amore. Viva le spose!
Doverosa precisazione: la cerimonia odierna è un’unione civile perché in Italia è ammesso solo il matrimonio tra eterosessuali, a differenza di quanto invece accade in tutti i paesi civili e rispettosi della dignità di ogni individuo!